Ci sono ottime notizie per i lavoratori in odore di pensione. È possibile ricevere la pensione di vecchiaia con 6/11 anni d’anticipo.
La pensione di vecchiaia è l’indennità riconosciuta al lavoratore che raggiunge i requisiti anagrafici e retributivi previsti dall’attuale riforma, la legge Fornero.
Attualmente, i lavoratori hanno la possibilità di accedere alla pensione di vecchiaia al raggiungimento del sessantasettesimo anno di età, dopo aver versato almeno 20 anni di contributi.
Tuttavia, per alcune categorie di futuri pensionati ci sono ottime notizie in arrivo che riguardano la possibilità di ottenere la pensione di vecchiaia fino a 11 anni prima, rispetto alla riforma in vigore.
Ottime notizie per i lavoratori: si può andare in pensione prima
Per i lavoratori affetti da una ridotta capacità lavorativa pari ad almeno l’80%, la legge prevede la possibilità di maturare in anticipo il diritto di accedere alla pensione di vecchiaia. Si tratta di una tutela fornita ai lavoratori disabili.
Per queste categorie di lavoratori, il diritto alla pensione di vecchiaia matura con ampio anticipo. Si parla, infatti, dell’opportunità di ritirarsi dal lavoro dai 6 agli 11 anni prima rispetto alla pensione di vecchiaia ordinaria.
A sancire questa possibilità è l’articolo 1, comma 8, del decreto legislativo 503 del 1992.
In sostanza, i lavoratori le cui capacità di lavoro sono ridotte per una percentuale non inferiore al 80% è prevista la possibilità di andare in pensione a 60 anni per gli uomini e a 55 per le donne.
Ovviamente anche in questo caso è necessario rispettare determinate condizioni, per poter accedere al pensionamento.
Ad ogni modo, a partire dal 1 gennaio 2013 i requisiti anagrafici sopracitati vengono adeguati in base alle aspettative di vita.
Per questo motivo, attualmente, questa categoria di lavoratori ha la possibilità di andare in pensione a 61 anni, per gli uomini, e 56 anni, per le donne.
Requisiti anagrafici e contributivi della pensione di vecchiaia anticipata per invalidi
Come abbiamo visto, le persone affette da una ridotta capacità lavorativa non inferiore al 80% possono andare in pensione con 6 anni d’anticipo, per gli uomini, o, addirittura, 11 anni d’anticipo per le donne.
Oltre al requisito anagrafico è importante che il lavoratore rispetti anche una condizione contributiva. In sostanza, per poter accedere alla pensione di vecchiaia per invalidi è necessario aver versato almeno 20 anni di contributi.
Fermo restando che, il legislatore ha individuato diverse categorie di lavoratori per i quali è sufficiente aver maturato 15 anni di contributi, per poter accedere alla pensione di vecchiaia. In questo caso, ci stiamo riferendo ai lavoratori che beneficiano delle tre deroghe Amato.
Sebbene l’opportunità di accedere alla pensione di vecchiaia anticipata per invalidi sia aperta a tutti i lavoratori dipendenti, è opportuno ricordare che solo quelli del settore privato possono sfruttare a pieno l’occasione.
Quindi non possono accedere a tale chance i lavoratori autonomi e i dipendenti del settore pubblico.
Vi è, inoltre, un’altra importante limitazione che riguarda la data a partire dalla quale sono stati versati i contributi. Infatti, è necessario essere in possesso di contribuzione al 31 dicembre 1995. Di conseguenza, ne risulta, che restano esclusi tutti coloro che hanno versato i cosiddetti contributi puri, ovvero coloro che hanno iniziato a lavorare dopo la suddetta data.