Buoni postali: ecco cosa succede se investo 5mila euro con il Buono 3×2

Analizziamo insieme quali potrebbero essere i vantaggi di un investimento costante, a lungo termine, con buoni fruttiferi postali nel 2023, e ripercorriamo naturalmente tutte le loro caratteristiche, con pregi e difetti.

I buoni fruttiferi postali rimangono, senza dubbio, una pietra miliare per l’investimento delle famiglie italiane: negli anni, anche nei periodi più difficili, non hanno mai perso il loro appeal. Della serie poco ma buono, un concetto che in fondo vince sempre.

Buoni fruttiferi postali
Buoni fruttiferi postali

La loro solidità consiste prima di tutto nella facilità di comprensione dei suoi meccanismi e poi, che volete farci, gli italiani, almeno quelli di una certa generazione, continuano ad avere un rapporto molto sereno con Poste Italiane, più di quanto in media riescano ad averlo con le banche.

Provate solo a pensare a quanti pensionati italiani hanno il proprio libretto postale, la propria posta pay evolution. Sarà forse per il rapporto più diretto con gli impiegati, perché la posta, storicamente, rimane sempre il luogo dove si concentrano le necessità del ceto popolare, della mamma, dell’insegnante, dell’operaio, del giovane studente.

Semplicità di gestione, mancanza di costi nel sottoscriverne l’acquisto iniziale e facilità di riscatto del denaro investito. Quest’ultimo rappresenta, di certo, l’aspetto più importante, laddove in ogni momento, per qualunque necessità, si potrà recuperare la cifra investita, senza perdere nulla. Naturalmente, se passa davvero poco tempo, il guadagno diventa irrisorio per la mancata maturazione degli interessi.

Un rimborso del 100% del capitale rappresenta sempre una garanzia, non c’è dubbio, anche se, ci sono gli oneri fiscali e il recente aumento dei tassi di interesse. Tutto questo potrebbe alla fine generare un valore netto leggermente inferiore rispetto alla cifra depositata. Anche per questa ragione, a meno che non ci sia una necessità familiare o di salute impellente, non conviene mai riscattare il buono dopo poco tempo.

Buoni Fruttiferi Postali: nel 2023 una scelta che piace ancora agli italiani

L’aumento dei tassi di interesse è naturalmente una pecca legata alla delicata contingenza economica. Nel 2022, sulla lunghezza d’onda dei dettami della Bce, sono mutati per ben due volte, prima a luglio, poi a fine ottobre. Non sono tassi molto elevati e comunque con. buoni fruttiferi a lunga durata si subisce meno la conseguenza negativa di questi aumenti.

Sono 10 le soluzioni diverse tra cui poter scegliere per quanto riguarda i buoni fruttiferi postali. Ci sono però quelli che hanno determinate caratteristiche e condizioni che vale la pena citare.

  • Rinnova: può essere sottoscritto solo dopo la scadenza di un precedente titolo
  • Soluzione Eredità: dedicato ai beneficiari di un procedimento successorio concluso con Poste Italiane.
  • 4 anni Risparmio Semplice, da utilizzare attivando appunto un piano specifico.

Ora capiamo insieme quali possono essere i vantaggi se un pensionato, magari reduce da una buona liquidazione, decide di fare un investimento in buon fruttiferi postali, alla luce della situazione attuale.

E’ chiaro che tutti gli esperti ci consiglieranno, viste le incertezze del momento, di non lasciare il denaro su un conto ma appunto di investire, come in questo caso in buoni fruttiferi postali. Vediamo quale potrebbe essere il vantaggio di depositare una piccola cifra e di inserire una scadenza a sei anni, come accade con il Buono 3×2.

Abbiamo un tasso di interesse del 2%, immaginiamo di depositare oggi 5mila euro e di non toccarli per i prossimi 6 anni. A fronte di un buono di valore nominale di 5mila euro, avremo tra 6 anni un lordo di 5.630 e un netto di 5.551 euro. La garanzia? E’ che nessuna crisi economica metterà a repentaglio il capitale investito. E dopo sei anni si ha un utile netto di 551 euro.

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