Novità riguardanti le aliquote IMU per l’anno in corso. La Legge di Bilancio stabilisce nuove regole da rispettare.
I Comuni non devono tardare nel comunicare le aliquote altrimenti verranno applicate quelle minime con grande gioia dei contribuenti.
La manovra fiscale 2023 ha introdotto diversi cambiamenti in relazione all’IMU. La Legge di Bilancio 2023 ha specificato i dettagli dell’esenzione dal pagamento dell’imposta sulle seconde case e ha stabilito nuove regole sulle aliquote. Diversi punti, dunque, che si aggiungono ai molteplici interventi decisi dal Governo per tentare di riportare l’Italia ad una condizione di equilibrio. La situazione è pessima dopo due anni e passa di pandemia e la guerra in Ucraina. I cittadini sperano che l’anno in corso sia quello di una svolta positiva e che il voto della maggioranza della popolazione sia andato a chi potrà realmente trovare soluzioni efficaci. Al momento è ancora presto per vedere dei risultati, gli interventi sono appena partiti e si spera che tanti altri arriveranno durante i prossimi mesi per sistemare qua e là crepe da saldare.
Aliquote IMU, le nuove regole
La Legge di Bilancio prevede che se i Comuni non trasmetteranno le aliquote IMU entro il 14 ottobre e non le pubblicheranno sul portale del Federalismo Fiscale, allora verranno applicate le aliquote minime indicate dalla legislatura. I Comuni dunque potranno continuare ad usufruire della discrezionalità concessa loro nella scelta delle aliquote – restando all’interno di valori minimi e massimi – ma non potranno perdere tempo. Hanno un termine ultimo da rispettare, il 14 ottobre, per la pubblicazione sul sito prima citato e una seconda scadenza, il 28 ottobre, per la pubblicazione sul portale del Ministero delle Finanze.
Fino al 2022 in assenza di una delibera valeva quella dell’anno precedente. Dal 2023 non sarà più così. Senza comunicazione delle nuove aliquote saranno applicate le minime previste dal Governo. Per quanto riguarda la prima rata in scadenza il 16 giugno fino allo scorso anno erano applicate le vecchie aliquote. Al momento del saldo il 16 dicembre veniva poi effettuato il conguaglio sulla base delle nuove aliquote fissate dai Comuni. Nel 2023, date le nuove regole, ci sarà probabilmente un ricalcolo dell’acconto secondo un meccanismo differente.
La manovra fiscale non si ferma qui
Vogliamo ricordare brevemente le altre novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2023. Con riferimento al tema esenzioni è stata stabilita la proroga per gli immobili occupati a condizione che sia stata sporta regolare denuncia e che il proprietario della casa inoltri domanda di esenzione dal pagamento IMU.
Risultano esenti, poi, i proprietari di abitazioni nei territori colpiti dai terremoti del 2012 e del 2016 ovvero Emilia Romagna, Lombardia, Veneto, Abruzzo, Lazio, Umbria e Marche. Infine, in Friuli Venezia Giulia l’IMU diventa ILIA ossia Imposta Locale Immobiliare Autonoma deducibile ai fini IRPEF e IRES (non IRAP) per gli immobili d’impresa.