Da quando è tornato imperante il problema del caro benzina, in molti si chiedono quando e se il governo di centrodestra deciderà il taglio sulle accise così da far respirare gli automobilisti dopo i forti rincari.
Sono giorni in cui non si fa altro che parlare e discutere di quanto sia aumentato il costo del carburante a causa della decisione dell’esecutivo di non rinnovare il taglio delle accise che era stato predisposto dal governo Draghi in precedenza. Una situazione che sta pesando sulle finanze di milioni di persone e famiglie che dovranno affrontare una stagione di aumenti su tutti i fronti. È in questo scenario che ci si domanda se verrà ripristinato il taglio oppure no.
L’avvicinarsi delle elezioni regionali in Lombardia e Lazio sta rendendo il clima teso all’interno della maggioranza di governo alle prese con il caro benzina, uno dei temi più caldi d’inizio 2023. I punti di vista sono diversi: mentre Fratelli d’Italia, con la leader Giorgia Meloni, è fermo sulla decisione presa con la legge di Bilancio e non rinnovare il taglio sulle accise, Forza Italia e Lega spingono affinché ci siano degli interventi imminenti in materia carburante.
Matteo Salvini e Silvio Berlusconi, leader di Lega e Forza Italia, hanno rinnovato la propria fiducia e confermato la fedeltà alla Presidente del Consiglio, ma non perdono occasione per puntare il dito sulle decisioni prese dal governo riguardo al costo della benzina. Spaventati dal prezzo del carburante ancora troppo alto e dalle elezioni regionali imminenti che potrebbero portare Fratelli d’Italia a una vittoria schiacciante sugli alleati.
Caro benzina: il piano per tagliare le accise
È iniziato il piano per arginare il problema del caro carburante che ha visto i gestori ad aumentare i prezzi della benzina. L’esecutivo è fermo sulla necessità di dover porre rimedio ai costi dei combustibili, l’unica difficoltà riguarda le scarse risorse che il governo ha a disposizione. E quindi non c’è alcuna intenzione da parte del governo d’intervenire con un nuovo taglio delle accise.
Un tema, quello sul taglio delle accise, che probabilmente non verrà ripreso in mano dalla maggioranza prima d’inizio febbraio 2023, proprio a ridosso delle elezioni regionali del 12 e 13 febbraio 2023. Tuttavia, diverse sono le idee che sono scese in campo per trovare delle soluzioni più idonee. Tra queste c’è l’extragettito Iva, una manovra economica che corrisponde alle entrate fiscali maggiori alle previsioni del bilancio d’esercizio. L’obiettivo con tale misura è finanziare gli interventi e mettere mano alle accise, cercando di spingere al ribasso benzina e gasolio.
La seconda soluzione è l’autonomia differenziata delle regioni, il riconoscimento statale di una potestà legislativa per le materie che sono di competenza esclusiva dello Stato. Una manovra spinta principalmente dalla Lega e che trova l’ostacolo in Forza Italia, timoroso di come il provvedimento possa danneggiare le regioni Meridionali. E mentre il Carroccio è tornato a chiedere con veemenza che la riforma sia approvata entro fine 2023, gli azzurri sono più cauti e non vogliono parlare di date.
Tra l’altro c’è anche da dire che la presidente Meloni ha rivendicato con forza, in un video che circola online da giorni, la decisione del governo di non rinnovare il taglio delle accise predisposto da Draghi. La premier ci ha tenuto a sottolineare la posizione di Fratelli d’Italia spiegando che le risorse dei contribuenti sul mancato taglio delle accise sarebbero state utilizzate per altri interventi. Una mossa nella quale ha fatto intendere che nel breve periodo non ci sarà nessun provvedimento che possa riguardare il taglio sulle accise.