Buoni benzina 200 euro, tutto è nelle mani dei datori di lavoro: ne approfitteranno?

Il Governo Meloni ha confermato i Buoni benzina dal valore di 200 euro non più solo per il primo trimestre 2023. Come funzionano e a chi spetta l’onere della richiesta.

I datori di lavoro possono aiutare i dipendenti chiedendo l’erogazione del Bonus da 200 euro per ogni lavoratore. Quanto lo faranno?

Buoni benzina 200 euro
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La Legge di Bilancio 2023 non ha incluso – tra lo stupore generale – la proroga del taglio delle accise. Subito i prezzi del carburante sono aumentati e le polemiche sono scattate quasi costringendo l’esecutivo a tornare sui suoi passi promettendo un aiuto qualora il costo del greggio aumenti ancora. Giorgia Meloni ha spiegato il motivo della scelta del Governo, le priorità sono state altre come abbassare il costo del lavoro. Di conseguenza – dato le casse esigue dello Stato – da qualche parte si è dovuto tagliare per recuperare fondi per altri interventi considerati più necessari. In un’ottica di contrasto al caro carburante – che in parte è anche legato alle speculazioni – c’è stata la conferma dei Buoni benzina da 200 euro che i datori di lavoro possono erogare ai dipendenti. Somma che non concorre alla formazione del reddito da lavoro dipendente.

Buoni benzina da 200 euro, c’è la proroga

Il Consiglio dei Ministri ha deciso lo scorso 10 gennaio di prorogare i Buoni benzina per tre mese. Due giorni dopo ha esteso la proroga a tutto l’anno 2023. Ora si attende la pubblicazione del Decreto in Gazzetta Ufficiale ma presumibilmente la misura funzionerà come lo scorso anno.

Il Bonus è un potenziamento del welfare aziendale volto a contrastare il caro carburante. I fringe benefit si sono rivelati elementi fondamentali per i lavoratori le cui aziende hanno deciso di agire tutelando i propri dipendenti. Gli aiuti economici, non solo per diesel e benzina ma anche per le bollette, se applicati permettono ai cittadini un importante risparmio. Nel caso dei Buoni benzina corrisponde a 200 euro, somma esentasse.

Come funziona la misura

La somma massima esentasse dei benefit aziendali – che promettono vantaggi fiscali per i datori di lavoro – è di 258,3 euro. A questa cifra si aggiungono i 200 euro dei Buoni benzina arrivando, così, a 458,3 euro. Tale somma massima non dovrà mai essere superata. In caso contrario, infatti, l’intera cifra rientrerà nella retribuzione e sarà applicata la tassazione ordinaria. Tutti i chiarimenti sono già stati espressi nella circolare 27/2022 dell’Agenzia delle Entrate.

Un esempio chiarificatore. Un dipendente riceve il Bonus benzina da 100 euro più altri benefit aziendali per un valore di 300 euro. Questa somma sarà oggetto di tassazione ordinaria. Se, invece, il valore del buono per il carburante sarà di 250 euro mentre quello degli altri benefit di 200 euro, la somma di 450 euro non concorrerà alla formazione del reddito perché i limiti saranno rispettati. L’eccedenza dei 50 euro del buono benzina, infatti, confluirà nell’importo capiente degli altri benefit.

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