Fai il pieno alla macchina, rischi di rimanere senza benzina

Se ti serve l’auto per lavoro e per i vari spostamenti ti consigliamo di affrettarti per fare il pieno alla macchina, altrimenti rischi di rimanere senza benzina: ecco che cosa sta succedendo in questi giorni.

In questi primi giorni del nuovo anno si sta parlando a lungo del caro carburante che sta mettendo in ginocchio milioni di automobilisti. Ad avere la peggio sono proprio i pendolari che ogni giorni si devono spostare in auto e sentono maggiormente il peso dei rincari. Una situazione che sta diventando turbolenta su più livelli, visto che anche tra i gestori dei vari distributori italiani ci sono dei malumori.

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Se c’è un tema caldo in questi primi giorni di gennaio 2023 è quello che riguarda i prezzi della benzina che sono arrivati alle stelle. Il mancato rinnovo da parte del governo sul taglio delle accise ha portato i costi del carburante a salire di oltre 2 ore al litro in alcune stazioni di servizio. Una situazione che ha spinto l’esecutivo a guida Meloni non solo a rivendicare le sue scelte, ma a emanare il decreto Trasparenza.

L’obiettivo del governo è quello di tenere a bada le speculazioni in merito ai prezzi del carburante. E, dopo la ricucitura iniziale tra i gestori dei distributori e l’esecutivo che aveva avanzato le accuse di speculazione, adesso gli animi sono tornati a essere tesi. Discussioni e risentimenti che nascono a causa del decreto pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 14 gennaio 2023 e che ha portato i gestori a confermare lo sciopero. Andiamo a vedere quando è previsto.

Prezzi benzina, sciopero confermato dei distributori

Dopo che c’è stato un momento in cui lo sciopero fosse stato annullato da parte dei gestori, adesso questi hanno deciso di confermarlo. La protesta è scoppiata dopo che l’esecutivo a guida Meloni ha deciso di emanare il decreto Trasparenza per quanto riguarda i prezzi del carburante. Si tratta di un nuovo piano del governo che vede anche l’emissione di buoni benzina, oltre che l’obbligo dei gestori di dover esporre il prezzo.

Lo sciopero dei benzinai di tutta le penisola è fissato per il 25 e 26 gennaio e per il momento è stato confermato. La protesta da parte dei gestori delle pompe di Fegica e Figisc Confcommercio nasce dalla parte del provvedimento nel quale sono state sottoscritte le sanzioni ai benzinai. Una mobilitazione che era stata già preannunciata e poi congelata dietro una chiarificazione tra i gestori e il governo.

Ma il decreto ha fatto tornare i rapporti tesi nel quale il presidente di Fegica ha sottolineato come la manovra sia stata una sorta di scaricabarile. Un modo per dare la responsabilità dei prezzi aumentati ai gestori e non al mancato taglio sulle accise. Il presidente di Figisc ha spiegato che ci sarà un incontro tra loro e il governo, sottolineando che se il decreto non verrà modificato lo sciopero sarà confermato.

Nel frattempo, appena dopo l’emanazione del decreto, l’Antitrust ha iniziato le istruttorie con le varie ispezioni nei distributori sparsi in tutta Italia. Sotto controllo sono andate Eni, Ip, Esso, Tamoil e Kuwait Petroleum Italia. Nella fase istruttoria si parla d’irregolarità per quanto riguarda l’applicazione alla pompa di un prezzo diverso da quello pubblicizzato. Ma anche l’omessa comunicazione al portale del Mise Osservaprezzi per quanto riguarda il costo.

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