Il caro benzina torna a farsi sentire dopo la mancata proroga del taglio delle accise. Il Governo corre ai ripari con altre misure.
Due Bonus per combattere l’aumento dei prezzi di diesel e benzina. Una doppia occasione di risparmio concessa, però, a pochi.
I soldi usati fino al 31 dicembre 2022 per il taglio delle accise sul carburante verranno utilizzati, ora, per interventi più urgenti. Questa la decisione del Governo Meloni che cerca, però, di recuperare la fiducia dei cittadini con misure palliative volte a contrastare il caro benzina. I prezzi hanno nuovamente superato i due euro al litro per il diesel servito allontanandosi notevolmente dalle cifre della fine dell’anno appena passato. Poche settimane di corsa al rifornimento con costi intorno a 1,642 euro al litro e poi la risalita oltre misura che preoccupa gli automobilisti. Chi vive vicino a nazioni estere – come Svizzera, Slovenia o Repubblica di San Marino – varca i confini per cercare il risparmio ma tutti gli altri italiani cosa possono fare?
Caro benzina, i bonus per risparmiare
La prima misura pensata dal Governo contro il caro benzina è la proroga del bonus che prevede l’erogazione di 200 euro da parte dei datori di lavoro ai dipendenti. Tale iniziativa inseribile tra i benefit aziendali sarà attiva fino al 31 dicembre 2023 (inizialmente sarebbe dovuta durare solo per il primo trimestre dell’anno in corso). Un contributo di 200 euro aggiuntivo rispetto alla quota massima dei benefit (nuovamente 258,23 euro anziché i 3 mila euro del 2022) che sarà molto utile ai lavoratori. Qual è il problema?
Le aziende non hanno alcun obbligo di aiutare i propri dipendenti. I buoni benzina non devono essere necessariamente corrisposti e, di conseguenza, in Italia saranno pochi i datori di lavoro che approfitteranno di questa opportunità nonostante i vantaggi fiscali che ne derivano. La misura, dunque, sarà riservata ai dipendenti fortunati di società che hanno a cuore il benessere dei lavoratori e intendono sostenerli in questo difficile momento economico.
Bonus trasporti, via al rifinanziamento
Il Decreto Legge 5/2023 prevede un rifinanziamento del Bonus trasporti del valore di 60 euro con 100 milioni di euro. La misura consente di risparmiare sull’acquisto di abbonamenti e biglietti dei trasporti pubblici locati da parte di studenti e lavoratori. Possono avervi accesso i cittadini con ISEE inferiore a 20 mila euro (prima era di 35 mila euro). Per apprendere le modalità di erogazione e altre informazioni sul Bonus occorrerà attendere il Decreto ministeriale di riferimento così come per i Buoni benzina.
Queste misure consentiranno agli automobilisti, lavoratori e studenti di far fronte al caro benzina più del taglio delle accise?