Valtteri Bottas ha avuto la fortuna di prendere parte agli anni d’oro della Mercedes nell’era ibrida della Formula 1. Dopo essere passato in Sauber ha mosso una critica al suo ex team.
Il finlandese ricevette l’occasione della vita, dopo gli anni con poche luci e molte ombre in Williams. Il driver dimostrò, comunque, di avere dei lampi importanti, specialmente sul giro secco e convinse i vertici della Mercedes. Il nativo di Nastola sfruttò il sorprendente ritiro di Nico Rosberg al termine del 2016. Il tedesco, una volta conquistato il titolo mondiale nel duello accesissimo con Lewis Hamilton decise di appendere il casco al chiodo per dedicarsi alla sua famiglia.
Il sedile della Stella a tre punte era tra i più ambiti e insidiosi allo stesso tempo. Da una parte vi sarebbe stata l’occasione di vincere Gran Premi e competere, stabilmente, per i podi ma con il rischio di fare da maggiordomo del campione anglocaraibico. Bottas, difatti, divenne il “wing man” di Hamilton, raccogliendo le briciole lasciategli nel corso degli anni. Dal 2017 al 2021 il finlandese si è tolto qualche soddisfazione, ma anche patito il duello interno, schiacciato dalle richieste di Toto Wolff. Il team principal austriaco scelse di evitare l’ingaggio di un pilota molto competitivo per non ricreare l’atmosfera tesa che si era vissuta nel box tra Nico e Lewis. Il finlandese avrebbe rappresentato una valida seconda guida, utile per collezionare titoli costruttori.
Hamilton, grazie all’appoggio incondizionato del finlandese, ha continuato a vincere senza patemi, almeno sino all’esplosione di Max Verstappen nel 2021 sulla RB16B. Nonostante la sconfitta ad Abu Dhabi del #44, la casa teutonica ha celebrato l’ottavo riconoscimento iridato di fila. Lo strapotere tecnico del team con sede a Brackley ha creato un gap incolmabile per la Ferrari. I ferraristi, infatti, sono stati costretti a sopportare anni pesantissimi, ricchi di sconfitte cocenti. Solo nel 2017 e nel 2018 Sebastian Vettel riuscì a mettere, leggermente, in difficoltà il campione anglocaraibico ma non sino all’ultima tappa di Abu Dhabi. La beffa nel 2021 di Hamilton ha lasciato pesanti strascichi e ha fatto perdere anche una pesante fetta di bonus a Valtteri Bottas.
Il finlandese nel corso della sua epopea con la casa teutonica ha vissuto anche momenti da incubo. Ha subito team order pesanti, a volte non necessari, per favorire il pluripremiato campione con il numero 44. Il suo sogno sarebbe stato quello di vincere il titolo mondiale ma non ha mai avuto né la velocità né l’appoggio per sfidare il teammate. Bottas è stato messo sempre sotto scacco dai vertici del team con accordi annuali.
I rinnovi arrivavano sempre in una fase calda delle stagioni per non dare eccessive garanzie al finlandese. Nel 2022 Valtteri si è legato al team Alfa Sauber, tirando un sospiro di sollievo. Per la prima volta in carriera ha avuto la chance di gareggiare senza ansie. Ha ricevuto un contratto pluriennale. Nel team con sede a Hinwil, naturalmente, non ha potuto puntare ad ottenere podi e vittorie ma ha conquistato un ottimo bottino di punti, portando l’Alfa al sesto posto della classifica dei costruttori.
Mercedes, la bordata di Valtteri Bottas
Il finlandese è stato caparbio nello sfruttare al massimo la prima fase di stagione dove la Sauber era competitiva. Nella seconda parte di campionato il #77 ha subito una flessione a causa del crollo di prestazioni della vettura svizzera e delle avarie tecniche dei motori Superfast della Ferrari. In ogni caso ha surclassato il suo compagno di squadra cinese. Nel team teutonico hanno preferito puntare sul giovane George Russell. L’ex pilota della Williams ha dimostrato di essere pronto per il grande salto. Nonostante una wing car poco competitiva ha ottenuto il primo successo in F1, precedendo il compagno iridato. Per ora l’inglesino non sta facendo rimpiangere il nativo di Nastola.
In una intervista il finlandese ha parlato della sua lunga esperienza nel team Mercedes. Non ha risparmiato critiche ai suoi ex datori di lavoro, nonostante i cinque titoli costruttori di fila messi a segno dal 2017 al 2021. “I top team lavorano così – ha esordito a GPFans il #77 – A volte io e Lewis eravamo d’accordo sulla direzione da prendere, ma poi arrivava un ingegnere e ci diceva che il computer sosteneva altro. Discutere era positivo, però diventava una battaglia. La tecnologia utilizzata è molto avanzata e gli strumenti di simulazione consentono di avere dati molto precisi, ma non sempre al 100%”.
Un maggiore affidamento ai computer rispetto alla sensibilità umana ha giocato un brutto scherzo alla squadra teutonica nel 2022 con il lancio della W13 afflitta da porpoising. Secondo Bottas in Sauber possiedono tutto l’occorrente per tornare ad essere competitivi in futuro. “Si sta lavorando molto sull’accrescere le strumentazioni. Per adesso comunque la persona e il corridore continuano ad essere al centro. E questo è un aspetto che mi piace molto”, ha concluso il finlandese.