ISEE, chi omette o dichiara il falso rischia grosso: attenzione!

L’ISEE richiede l’inserimento nella DSU di numerose informazioni patrimoniali e reddituali. Attenzione alle omissioni o alle dichiarazioni mendaci, le conseguenze sono pesanti.

Scopriamo quali sono le pene per i contribuenti che inseriscono informazioni falsi nell’ISEE per ottenere l’accesso a più Bonus.

ISEE errori
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Il momento fatidico è arrivato, occorre compilare l’ISEE per continuare ad avere accesso a Bonus e prestazioni (come l’Assegno Unico). Il calcolo dell’ISEE 2023 farà riferimento ai dati reddituali, patrimoniali e anagrafici relativi al 2021. Una lunga lista di documenti da avere a portata di mano al momento del calcolo. Il cittadino potrà delegare il compito ai CAF e patronati oppure scegliere di agire in autonomia. Indipendentemente dalla scelta, l’iter inizierà con la compilazione della Dichiarazione Sostitutiva Unica. Sul portale dell’INPS si noterà come molte informazioni siano già state inserite dall’INPS. Parliamo di quei dati che sono in possesso dell’ente grazie a precedenti dichiarazioni o richieste di prestazioni. Al contribuente l’onere di verificarle per aggiungere ciò che manca o correggere informazioni errate. Questo passaggio è fondamentale per non rischiare di incorrere in pesanti conseguenze. L’INPS, infatti, verificherà la richiesta e qualora scoprisse incongruenze sarebbero guai.

ISEE sbagliato? Queste le conseguenze

Presentando un ISEE falso perché privo di dati o con informazioni errate si rischia la revoca immediata delle agevolazioni concesse, la restituzione delle somme percepite illecitamente, una sanzione amministrativa compresa tra 5.164 e 25.822 euro nonché una sanzione penale con reclusione da 4 mesi a tre anni.

Le conseguenze dipenderanno molto dalla tipologia dell’errore e dalla possibilità di dimostrare la propria buona fede. Non tutti i contribuenti, infatti, alterano la DSU intenzionalmente per accedere a più benefici. Alcuni sbagliano per distrazione o per la poca dimestichezza con le pratiche burocratiche. Sarà il Fisco a decidere se l’errore è sanabile oppure no.

Ricordiamo, comunque, che la Legge consente dieci giorni di tempo dalla compilazione per modificare l’ISEE correggendo eventuali errori di cui ci si è accorti in un secondo momento. Il cittadino dovrà procedere compilando il modulo integrativo FC.3.

Dalla sanzione amministrativa a quella penale

La sanzione amministrativa si applica in caso di dichiarazioni errate riguardanti un’agevolazione sociale, sanitaria, universitaria con contributo ricevuto illegittimamente inferiore a 3.999,96 euro. Superando questa cifra si incorre nelle sanzioni penali a causa del reato di “Falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico”. Il cittadino dovrà, così, affrontare un processo penale e non riuscendo a dimostrare la propria buona fede dovrà scontare la reclusione.

Infine, se gli errori riguardano dati anagrafici non è prevista alcuna conseguenza. Basterà rettificare le informazioni compilando un modulo integrativo.

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