Per comprare casa in Italia servono diversi anni di stipendio. Tutto dipende dalla città e da altre caratteristiche.
L’idea di avere una casa di proprietà fa parte della cultura italiana. Il famoso “mattone” è, tutt’oggi, l’investimento preferito dagli italiani.
Tuttavia, nel corso degli ultimi anni, il mercato immobiliare ha vissuto un periodo di aumento dei prezzi. Questo fenomeno non è corrisposto ad un relativo aumento degli stipendi.
Dunque, per acquistare una casa in Italia, sono necessari quasi dieci anni di stipendio.
A fare la differenza sul valore dell’immobile è l’ubicazione (le case situate nelle grandi città hanno un valore di mercato più elevato), le condizioni dell’abitazione e molto altro ancora.
Comprare casa in Italia
In base ad un recente report pubblicato dall’ufficio Studi del gruppo Tecnocasa, per diventare proprietari di un’abitazione in Italia sono necessarie mediamente sette anni di stipendio.
La stima è effettuata dal gruppo Tecnocasa si basa sui dati di prezzo al metro quadro degli immobili usati e sulle retribuzioni contrattuali medie dei dipendenti a tempo pieno. L’ipotesi prevede l’acquisto di un’abitazione di circa 85 mq e individua un’importante differenza di prezzo e di annualità per le abitazioni ubicate nelle grandi città metropolitane.
Ad esempio, per comprare un immobile residenziale a Milano servono circa 13 annualità. In base all’indagine condotta, il capoluogo lombardo risulta essere la città più cara d’Italia con un prezzo medio al metro quadro di 4.138 euro.
Al secondo posto delle città più care d’Italia, troviamo la Capitale dove, per acquistare casa, sono necessari 9,2 anni di stipendio.
Al terzo posto delle città più care d’Italia troviamo Firenze con 9,1 novità mentre in coda alla classifica ci sono Palermo e Genova con rispettivamente 3,6 e 3 annualità di stipendio.
Ecco la classifica completa:
- Milano 13,2 annualità;
- Roma 9,2 annualità;
- Firenze 9,1 annualità;
- Bologna 8,0 annualità;
- Napoli 7,4 annualità;
- Verona 5,2 annualità;
- Bari 5,2 annualità;
- Torino 5,0 annualità;
- Palermo 3,6 annualità;
- Genova 3,3 annualità;
- Grandi città 6,9 annualità.