La cartomanzia è l’arte di prevedere il futuro utilizzando un mazzo di carte. Ci sono tanti ciarlatani, attenzione alle truffe.
Lettura delle carte, delle mani, esperto di astrologia, di amore. La verità risiede altrove e quando lo si capisce si può chiedere la restituzione dei soldi.
La vita a volte è molto dura, ci pone davanti ad ostacoli difficili da superare e a prove che richiedono molto coraggio. Può capitare di non riuscire a trovare la forza necessaria dentro di noi e di perdere la bussola, l’orientamento in un mondo in cui chi vacilla cade. Per rialzarsi occorre che qualcuno ci tenda una mano ma dobbiamo fare molta attenzione di chi ci fidiamo. Non sempre chi dice di essere disposto ad aiutarti è una persona amica, soprattutto se chiede dei soldi – tanti soldi – in cambio. I cartomanti, gli esperti di questioni amorose, i sensitivi, gli astrologi che promettono di fornire le giuste indicazioni – dietro lauto compenso naturalmente – su come vivere la propria vita leggendo carte e prevedendo il futuro troppo spesso si rivelano ciarlatani che hanno trovato un modo per spillare soldi a chi necessita di un aiuto. Quando ci si renderà conto della truffa e che il destino è nelle nostre mani, allora ci si potrà rivolgere ad un Giudice e chiedere la restituzione del denaro. Scopriamo in quali casi.
Cartomanzia, quando la truffa paga
I Giudici della Cassazione mettono in guardia i cittadini invitandoli a diffidare della cartomanzia e a denunciare eventuali truffe sia civilmente che penalmente. La difesa penale comporta una denuncia del presunto chiaroveggente, quella civile la richiesta di un risarcimento del danno.
Quando arriva una denuncia riguardante l’esoterismo non è semplice per i Giudici fornire spiegazioni del perché un comportamento di un sedicente mago è punibile dalla Legge. Non potendo soffermarsi su motivazioni scientifiche o giuridiche, si concentrano sull’uso delle credenze popolari per abbindolare terze persone facendosi pagare per un servizio fraudolento.
Seppure ognuno è libero di spendere come vuole i proprio soldi, approfittare dell’ingenuità, della debolezza, della tristezza di una persona indifesa è reato. Nell’articolo 121 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza si legge come sia vietato il “mestiere del ciarlatano”. Da qui il reato, da qui la punizione.
Le Legge punisce i ciarlatani
L’articolo 661 del Codice Penale stabilisce una pena per chi si macchia del reato di abuso della credulità popolare anche se non chiede in cambio delle “previsioni” soldi. La sanzione è l’arresto fino a tre mesi e una multa fino a 1.032 euro. Si aggiunge alla lista dei reati, poi, quello per truffa. Il cittadino ingannato dal cartomante può querelarlo per truffa.
Nello specifico, i Giudici tendono a riconoscere come truffe i comportamenti che determinano una sproporzione enorme tra servizio offerto e vantaggi per il cliente. Poche parole sul futuro a fronte di migliaia di euro sono punibili dalla Legge, i cinque euro chiesti da una cartomante con il banchetto in strada no. Occorre distinguere, dunque, l’importo richiesto e anche i servizi offerti. Costituiscono reati le promesse di togliere il malocchio, di compiere riti magici per impedire che una disgrazia incomba, il tutto dietro pagamento di laute somme.