Il Governo propone buoni benzina contro il caro carburante e introduce nuove direttive per i distributori promettendo sanzioni a chi non rispetta le regole.
Il costo di diesel e benzina è nuovamente alle stelle. A sostegno degli automobilisti arrivano i buoni benzina 2023.
C’era da aspettarselo, l’aumento del carburante in assenza del taglio delle accise era inevitabile e così è stato. Il Governo Meloni ha presa una decisione che non convince ma vogliamo sperare che abbia avuto valide ragioni per non prorogare una misura che ha permesso al prezzo di diesel e gas di abbassarsi notevolmente nelle ultime settimane nel 2022. In questo inizio 2023, al contrario, stiamo assistendo a costi in rapida risalita con l’incubo dei due euro a litro nascosto dietro l’angolo. Tanti automobilisti e camionisti italiani vanno “all’estero” per spendere di meno. Non parliamo solo della Svizzera o della Slovenia ma anche della Repubblica di San Marino dove il carburante si aggira intorno a 1,42 euro al litro. Chi può obiettare nulla data la differenza rilevante di prezzo. Ma l’esecutivo ha pensato di intervenire contro il caro carburante compiendo due mosse che potrebbero rivelarsi determinanti.
L’erogazione di buoni benzina e l’obbligo per gli esercenti di mostrare i prezzi medi giornalieri stabiliti dal Ministero delle Imprese in modo tale da evitare speculazioni.
Buoni benzina, a chi spettano e come ottenerli
Il Governo ha prorogato l’erogazione dei Buoni benzina dal valore di 200 euro fino al mese di marzo 2023. Un trimestre in cui approfittare di un aiuto economico per fare il pieno ma il compito di distribuire i buoni spetta ai datori di lavoro. Saranno solo i dipendenti, dunque, a beneficiare della misura e non tutti, solamente i fortunati che lavorano in aziende serie, che tutelano i propri lavoratori e sono pronte a sostenerli.
Le imprese, dunque, dovranno corrispondere l’importo del Bonus ai dipendenti per poi recuperare le somme anticipate allo Stato al momento del pagamento delle tasse. Sarà il Fisco ad occuparsi dell’applicazione di una detassazione scalando le risorse investite dalle imprese stesse a favore dei dipendenti. Purtroppo la scelta di erogare o meno i Buoni benzina spetta ai datori di lavoro e tanti dipendenti rimarranno senza.
Più trasparenza o più sanzioni
Accanto ai buoni benzina – che potranno essere erogati come ticket cartacei o elettronici ai dipendenti a tempo indeterminato, determinato, parziale, lavoratori in smart working, apprendisti e stagisti nonché lavoratori a progetto – il Governo con il Decreto Trasparenza ha stabilito un importante obbligo per i distributori.
Presso le pompe di benzina dovranno essere esposti non solo i prezzi di vendita del carburante ma anche il prezzo medio giornaliero nazionale calcolato del Ministero delle Imprese. Inoltre i controlli saranno più stringenti, la collaborazione tra Guardia di Finanza e Antitrust massima e verrà istituita una Commissione per verificare gli incrementi di prezzo in tempo reale e risolvere situazioni emergenziali.