I prezzi di benzina e carburante continuano a salire e milioni di persone sono alle prese con le conseguenze. Ma per gli automobilisti la stangata è in attivo a febbraio, visto che sono previsti ulteriori aumenti: la situazione.
È sotto l’occhio di tutti che questo inizio di anno è partito con una chiara tendenza al rialzo dei prezzi. Questo un po’ su tutti, ma soprattutto per quanto concerne il carburante. I costi si sono impennati da un giorno all’altro per via delle accise che non hanno avuto il taglio come quanto era stato stabilito dal governo Draghi. Ma i disagi potrebbero aumentare con l’arrivo del secondo mese dell’anno.
Non è un bel inizio anno per gli italiani che si sono ritrovati davanti degli aumenti importanti per quanto riguarda il prezzo della benzina e del carburante in generale. Dei rincari che erano già stati annunciati, ma che non hanno indorato la pillola che è andata per traverso a milioni di automobilisti. Ma le cattive notizie non terminano qui, visto che il prezzo continua ad aumentare, fino a raggiungere il picco di 2,5 euro al litro.
Ma la cosa peggiore potrebbe presto arrivare e non finisce qui. È proprio il mese di febbraio che potrebbe vedere degli aumenti ulteriori, come si legge sul portale Money. Gli occhi sono tutti puntati sul governo Meloni, tanto che in molti si chiedono quale sarà la sua mossa alla luce dei continui rincari dovuti dall’effetto guerra in Ucraina. Una situazione che presto potrebbe aggravarsi.
Caro benzina, che cosa succederà in futuro?
A partire dal primo gennaio tutti gli automobilisti hanno visto i prezzi della benzina alle stelle a seguito della decisione del governo Meloni di non applicare lo sconto sulle accise che era stato deciso in precedenza dall’esecutivo Draghi e che ha avuto una durata fino al 31 dicembre. Nonostante il silenzio sul tema carburanti da parte del governo, pare che la maggioranza da diversi giorni stia discutendo su come affrontare la difficile situazione.
Almeno è quello che è stato dichiarato dal ministro dell’Ambiente Fratin. Pare che gli sconti potrebbero tornare in auge nel caso in cui il prezzo del carburante dovrebbe assestarsi in modo stabile sopra i 2 euro al litro. Nel frattempo, si sta puntando il dito contro le speculazioni possibili riguardo ai costi. Tanto che Salvini ha sottolineato la necessità della Finanza di fare dei controlli ai distributori.
Stesa cosa ha detto Giorgietti, dove il ministro dell’Economia chiesto alla Guardia di Finanza di monitorare tutte le possibili attività speculative che ci possono essere. Il risultato di questi monitoraggi dovrebbero arrivare prima che entri in vigore l‘embargo al petrolio russo. Solo vedendo i risultati, Giorgia Meloni potrebbe optare per ripristinare gli sconti sul carburante. Nel frattempo l’opposizione sta mettendo il governo alle strette per intervenire velocemente.