Metaverso, così la Polizia ti controlla: scopri i rischi

In molti parlano del Metaverso e di che cosa potrebbe diventare un giorno. Ma non tutti sanno che la polizia controlla, tanto che ci sono state già le prime condanne: ecco tutto ciò che bisogna sapere.

Non ci sono dubbi sul fatto che la tecnologia sia riuscita ad imporsi e ad avere un posto di assoluto rilievo all’interno della società. Si tratta ormai di uno strumento che è indispensabile alla maggior parte delle persone che lo usa non solo nel privato, ma anche a livello professionale. Tuttavia, essendo così esteso è normale che ci siano forze dell’ordine che sono mirare al controllo di questo mondo in evoluzione.

MULTIVERSO
Internet tutto gratis

Tante saranno le volte che avrai sentito parlare di metaverso. In pratica si tratta di una inevitabile evoluzione di Internet. Tutto ciò che devi fare è immaginare un mondo virtuale in cui miliardi di persone vivono, lavorano, fanno acquisti, imparano e interagiscono tra loro. Il tutto comodamente seduto sul proprio divano. È un regno virtuale in 3D che è palpabile, come se fosse la vita reale.

I fac simili digitali di noi stessi, o avatar, si muovono liberamente da un’esperienza all’altra, e hanno le nostre identità e i nostri soldi. La grande novità di questo settore è che adesso i cittadini sono controllati dalla polizia in questo mondo virtuale. La notizia è stata condivisa di recente. Ed è stato detto che adesso le persone possono vedere le forze dell’ordine senza che ci sia un incontro fisico.

Che cos’è il metaverso?

Prima di andare a conoscere i rischi e come fa la polizia a controllarci, andiamo a conoscere meglio di che cosa si tratta il metaverso. Quando sentiamo o leggiamo questo termine, ci riferiamo al fatto che stiamo parlando di una visione di ciò che molti nel settore informatico credono sia la prossima iterazione di Internet. In pratica è uno spazio virtuale 3D in cui gli esseri umani sperimentano la vita in modi che non potrebbero nel mondo fisico.

Alcune delle tecnologie più utilizzate e che forniscono l’accesso a questo mondo virtuale sono i visori per la realtà virtuale e gli occhiali per la realtà aumentata. Sono tutti strumenti che si stanno evolvendo rapidamente. È diventata una parola familiare quando Facebook ha rinominato la sua identità aziendale in Meta nell’ottobre 2021 e ha annunciato l’intenzione di investire miliardi nel concetto.

Polizia sbarca nel Metaverso: utenti in pericolo

La polizia è entrata a far parte ufficialmente del mondo virtuale 3D. Si tratta delle forze dell’ordine di Ajman, la città che si trova negli Emirati Arabi Uniti. La località diventa in questo modo la prima agenzia di polizia a fornire i propri servizi attraverso la tecnologia del metaverso. Ad annunciarlo sono stati loro stessi tramite i social, dove hanno spiegato che ora forniranno i loro servizi ai clienti attraverso la tecnologia innovativa.

Gli Emirati Arabi hanno accolto a braccia aperte le adozioni di Web3, dopo aver partecipato al Dubai Metaverse Forum. Una iniziativa che per molti è ‘normale’ visto che, mano a mano che il metaverso cresce, attirerà di sicuro i criminali. Basti pensare ai crimini informativi, tanto che in molti hanno visto la propria mail hackerata e vedere la propria privacy a rischio.

Mentre oggi ci sono organismi governativi per tenere sotto controllo i crimini informatici, allo stesso modo, è necessario sorvegliare il metaverso per proteggere i diritti degli utenti tenendo sotto controllo i crimini. Si tratta di un settore che deve ancora diventare mainstream e quindi si deve espandere. Ma ci sono già segnalazioni di crimini commessi nel metaverso.

Quali sono i rischi del Meteverso? La polizia può arrestare

Proprio per via delle segnalazioni che sono arrivate, ci sono già i primi arresti. Un uomo sudcoreano di 30 anni ha aggredito sessualmente bambini assumendo identità false in un popolare mondo virtuale 3D. Ha finto di essere un bambino usando un avatar e interagendo con i bambini, inviando loro regali e attirandoli a inviare foto e video senza vestiti. È stato condannato per pedofilia a 4 anni di carcere e 80 ore di trattamento in una struttura medica.

All’inizio di dicembre 2021, una donna ha condiviso in un articolo la sua esperienza. Ed ha rivelato di essere stata molestata sessualmente e che il suo avatar ha subito una violenza di gruppo nel metaverso. Nel metaverso sono riportati vari casi di bullismo, insulti razzisti e altre forme di odio digitale, come si legge sul portale Beincrypto.

Proprio per via di queste segnalazioni ed esperienze, alcuni organismi governativi anti-crimine potrebbero presto iniziare a seguire le orme della polizia di Ajman. Questo per assicurarsi che gli utenti si comportino in modo civile nel mondo virtuale e che non sia un mezzo per sfogare i propri istinti.

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