Quanto vale la Ducati MotoGP di Bagnaia? Rimarrete scioccati

Il bolide portato al successo da Pecco Bagnaia nel 2022 in top class raggiunge una cifra da capogiro. Ecco quanto costa una Ducati Desmosedici GP22.

La Ducati ha fatto incetta di titoli nel 2022, sia in MotoGP che in SBK. Pecco Bagnaia ha messo tutti in riga nel Motomondiale, rimontando ben 91 punti dal leader della Yamaha Fabio Quartararo. La sfida per la corona è stata accesissima. Il francese è partito forte, ma lo strapotere tecnico della Rossa è emerso in modo chiaro nella seconda parte di stagione.

Una volta acquisito il feeling giusto sulla Desmosedici il torinese ha fatto la differenza, conquistando quattro prestigiose vittorie di fila che hanno mandato in crisi Quartararo. Nessuno nella storia della casa di Borgo Panigale era stato capace di conquistare 4 Gran Premi, consecutivamente, neanche il mitico Casey Stoner. Bagnaia, grazie alle innovazioni portate in pista Dall’Igna, è succeduto nell’albo d’oro della Ducati al campione australiano del 2007. Dopo 15 anni il centauro italiano è riuscito lì dove altri avevano fallito. Sul sedile della Rossa si erano adagiati con grandi speranze Valentino Rossi, Andrea Dovizioso, Jorge Lorenzo e altri fenomeni delle due ruote.

Il riconoscimento iridato in MotoGP di un pilota italiano mancava dal 2009, proprio dai tempi di Valentino Rossi sulla Yamaha M1. Pecco ha regalato una gioia immensa a Dall’Igna e a tutti i tecnici della casa di Borgo Panigale. Un rider nostrano non vinceva su una moto italiana da 50 anni. L’ultimo era stato nel 1972 Giacomo Agostini sulla MV Agusta. Potete già immaginare il valore della moto campione in carica. Tra l’altro la Rossa, dal 2020, conquista titoli a ripetizione, avendo vinto tre titoli costruttori. Andrea Dovizioso e Danilo Petrucci iniziarono la striscia positiva. Nella prossima stagione in tanti proveranno a mettere i bastoni tra le ruote ai ducatisti. Avvicinarsi al livello della Rossa non sarà facile. La Ducati ha sempre portato nelle ultime stagioni innovazioni tecniche che hanno fatto il vuoto in MotoGP.

Una delle migliorie rivoluzionarie, il cosiddetto abbassatore anteriore, sarà vietato nel 2023. Di sicuro gli ingegneri elaboreranno qualche nuovo componente geniale. La Ducati rimarrà, quasi certamente, la moto da battere, merito di un motore incredibile sul dritto e una agilità invidiabile nel misto. Si tratta di un’opera d’arte unica e come tale potrebbe valere fortuna se fosse acquistabile sul mercato. Sulla maggior parte dei tracciati, la Desmosedici è stata imprendibile. La velocità sul rettilineo è spaventosa. Pecco continuerà a vincere in sella alla Rossa o sarà il turno di Enea Bastianini? Il nuovo compagno di squadra ha già fatto faville nel team Gresini sulla GP21. Ancora una volta spetterà a Marc Marquez sulla Honda e al centauro della Yamaha, Fabio Quartararo, provare ad arginare la marea rossa.

Le caratteristiche della Ducati Desmosedici

Pecco Bagnaia ha avuto tra le mani la moto più performante nel 2022, grazie ad ali più piccole e un cupolino più rastremato. Come potete osservare dalle foto in alto il design della GP22 è estremo. Le soluzioni tecniche hanno reso la moto ancora più cattiva. Nel scorsa stagione la Desmo ha mostrato nuovi scarichi, un forcellone perfezionato, aggiornamenti al telaio, un nuovo codone più massiccio, lo straordinario dispositivo holeshot anteriore e il discusso dispositivo ride-height per l’anteriore.

La soluzione è stata vista con sospetto dai rivali che hanno chiesto il divieto dal 2023. Le due farfalline, una per attivare il dispositivo holeshot posteriore e un altro per attivare quello anteriore, hanno aiutato i ducatisti a compiere delle imprese sui circuiti più tecnici del calendario di MotoGP. Lo sviluppo di tali componenti ha chiesto ingenti investimenti. La zona posteriore della moto è apparsa un po’ più lunga rispetto alla Desmosedici dell’anno precedente. La cura dei dettagli è maniacale, come si evince dal lavoro sugli scarichi. La punta è, leggermente, più corta e con un diametro un po’ più abbondante rispetto al modello 2021.

Non a caso la Ducati è stata imitata in alcune soluzioni, ma con scarsi risultati. La casa di Borgo Panigale ha puntato sul perfezionamento dell’abbassatore anteriore, ma avrebbe mirato ad altro se avesse saputo del ban. In ogni caso il bolide italiano è diventato un punto di riferimento in MotoGP, grazie al motore 4 tempi, V4 a 90°, raffreddato a liquido, distribuzione desmodromica con doppio albero a camme in testa e 4 valvole per cilindro.

MotoGP, quando verranno presentati i team e le nuove moto? Tutte le date, Yamaha parte in pole. Sapete perché Andrea Dovizioso ha rotto con la Ducati? Ecco tutta la verità. L’impianto frenante Brembo, con doppio disco anteriore in carbonio da 340mm con pinze a quattro pistoncini, è il massimo. Il peso a secco della moto è di 157 kg. La velocità di punta è di 360 km/h. L’elettronica estrema della moto vale una cifra pazzesca. Il costo di una Ducati Desmosedici, esattamente come quello degli altri bolidi della MotoGP, raggiunge i 3 milioni di euro.

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