INPS, sorpresa in busta paga a gennaio 2023: la cifra spiazza tutti

Attenzione alla busta paga di gennaio con i conguagli INPS che altereranno la normale composizione del documento.

Fringe benefit, ferie non godute, TFR, gli elementi dei conguagli INPS sono molteplici e incideranno sulla busta paga di inizio anno.

conguagli INPS
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I datori di lavoro devono prestare attenzione alle direttive INPS con riferimento ai conguagli da inserire nella busta paga di gennaio 2023. La circolare di riferimento per apprendere i dettagli della comunicazione dell’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale è la numero 139 del 2022. Qui si legge come le operazioni si potranno effettuare con la denuncia di competenza di dicembre 2022 in scadenza il 16 gennaio 2023 oppure direttamente con la denuncia di gennaio 2023 in scadenza il 16 febbraio. Quest’ultima scadenza, nello specifico, è riservata al versamento di quote di Trattamento di Fine Rapporto al Fondo di Tesoreria e di misure compensative. Stessa data anche per la sistemazione della maggiorazione del 18% (articolo 22 della Legge 177/1976) per alcune categorie di dipendenti pubblici e per il personale iscritto al Fondo pensione per le Ferrovie dello Stato e al Fondo di quiescenza ex IPOS.

Conguagli INPS in busta paga, i passaggi da seguire

Tra gli elementi di conguaglio occorre partire dalle voci in busta paga variabili come i compensi per lavoro straordinario, l’indennità di trasferta o missione, l’indennità riposi per allattamento, l’indennità economica per malattia, le giornate retribuite per donatori del sangue, i permessi non retribuiti, i congedi matrimoniali e così via.

Tutte queste variabili comportano un aumento o una riduzione della retribuzione imponibile con adempimenti contributivi da assolvere a gennaio e devono essere evidenziati nei flussi Uniemens (VarRetributive di DenunciaIndividuale). Per l’imputazione nella posizione contributiva e assicurativa vanno considerate secondo il principio di competenza di dicembre 2022. Per l’assoggettamento al regime contributivo – agevolazioni, aliquote, massimali – si considera la retribuzione di gennaio 2023.

Tra le variabili retributive, poi, troviamo i ratei di retribuzione del mese precedente in relazione alle assunzioni avvenute nel corso del mese con conteggio successivo all’elaborazione della busta paga. La retribuzione di gennaio, dunque, conterrà i ratei di dicembre e tale evento dovrà essere indicato nel flusso Uniemens.

Altri elementi da inserire in busta paga

Per quanto riguarda i frange benefit occorre ricordare che per l’anno 2022 la soglia di esenzione è stata alzata a tremila euro. Solo se l’importo dovesse risultare superiore a tale limite allora concorrerebbe a formare il reddito e l’azienda dovrebbe assoggettare alla contribuzione il valore totale e non solamente la quota eccedente.

In riferimento alle ferie non godute, poi, la circolare spiega come considerarle se usate in un periodo successivo all’assoggettamento contributivo. Il contributo versato non è dovuto in questo caso e dovrà essere recuperato dal datore di lavoro e il relativo compenso dovrà essere portato in diminuzione dell’imponibile con riferimento all’anno di imputazione.

Infine, la circolare parla anche di altri conguagli con riferimento ai prestiti per i dipendenti, la rivalutazione del TFR al Fondo di Tesoreria, il contributo aggiuntivo dell’1% a carico del lavoratore per i regimi pensionistici con aliquote contributive per i lavoratori inferiori al 10%. Per ogni dettaglio si rimanda alla circolare numero 139.

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