Decreto Milleproroghe, via libera agli aumenti delle tariffe: è un incubo

Il Decreto Milleproroghe, atteso per la metà di gennaio, darà la possibilità alle società di luce e gas di aumentare unilateralmente le tariffe.

A partire dal prossimo giugno, per effetto delle disposizioni contenute nel Decreto Milleproroghe, le società potranno rinnovare le tariffe di luce e gas in maniera unilaterale alla scadenza del contratto. Pertanto è possibile che un cliente si trovi una tariffa quadruplicata a sua insaputa.

Decreto Milleproroghe
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In base alle disposizioni impartite dal Governo Draghi, con l’approvazione del Decreto Aiuti bis, si è stabilito che gli operatori di luce e gas non potessero ritoccare al rialzo i contratti fino a marzo 2023. Si fa riferimento alle variazioni unilaterali dei contratti, il cui termine ultimo è stato prorogato a giugno 2023.

Con l’approvazione del Decreto Milleproroghe si introdurrà un cambiamento rispetto al decreto aiuti bis. Scopriamo di cosa si tratta.

Decreto Milleproroghe: c’è una novità che non piacerà ai consumatori

Dopo l’approvazione del decreto aiuti bis, da parte del Governo Draghi, che ha introdotto il divieto di variazioni unilaterali ai contratti di fornitura di luce e gas, i consumatori hanno segnalato all’Antitrust delle pratiche commerciali scorrete. In seguito, all’indagine dell’Agenzia sono stati emessi diversi provvedimenti nei confronti delle società fornitrici.

Successivamente, c’è stato un pronunciamento da parte del Consiglio di Stato che ha sospeso la decisione dell’Antitrust che vietava i rinnovi contrattuali.

Il caos generato da questa situazione ha reso necessario un intervento da parte del governo, che ha intenzione di chiarire con il Decreto Milleproroghe.

Sebbene il decreto non sia ancora stato approvato, nell’articolo 11 è presente una modica alle disposizioni del decreto aiuto bis in cui viene specificato che il divieto: “non si applica alle clausole contrattuali che consentono all’impresa fornitrice di energia elettrica e gas naturale di aggiornare le condizioni economiche contrattuali alla scadenza delle stesse, nel rispetto dei termini di preavviso contrattualmente previsti e fermo restando il diritto di recesso della controparte”.

Di conseguenza, saranno validi tutti i rinnovi di contratto per i quali è stata effettuata opportuna comunicazione con 3 mesi d’anticipo. Ma la novità interesserà i contratti in scadenza a partire da gennaio 2023. Bisognerà, poi, capire se la regola sarà retroattiva e potrà essere applicata anche ai contratti scaduti nel 2022.

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