Michael Schumacher è da tempo seguito dopo il terribile schianto di Meribel, risalente ormai a 9 anni fa. Ecco le parole di sua moglie.
Dal 29 dicembre del 2013 sono ormai trascorsi ben 9 anni, e da quel giorno Michael Schumacher non è più apparso in pubblico, a causa del terribile incidente che lo ha colpito sulle nevi di Meribel. Il sette volte campione del mondo della F1 aveva da poco iniziato a condurre una vita normale, quando un destino beffardo decise di portarlo verso una seconda parte della sua esistenza molto diversa da quella che poteva immaginare.
Il suo ritiro dal Circus avvenne alla fine del 2012, dopo tre anni trascorsi in Mercedes. In quel periodo, il tedesco non riuscì a togliersi molte soddisfazioni, ottenendo soltanto un podio a Valencia, nel 2012, ed una pole position nello stesso anno, a Monte-Carlo. Purtroppo però, il Kaiser non ha potuto sfruttarla, in quanto subì una penalità di 5 posizioni in griglia per aver tamponato la Williams di Bruno Senna alla gara precedente, in Spagna.
Quella retrocessione fu un brutto colpo per tutti, perché il pilota teutonico avrebbe seriamente potuto vincere quel GP di Monaco, regalando invece pole position e vittoria alla Red Bull di Mark Webber, seguito dall’altra freccia d’argento di Nico Rosberg. Tuttavia, il talento di Michael Schumacher si era comunque fatto vedere, anche se non poteva essere ai livelli di un tempo avendo già 43 anni.
Dopo il ritiro, Michael ebbe un’altra possibilità per tornare a competere in F1, dal momento che la Lotus gli offrì un sedile per le ultime due gare del 2013. Il team di Enstone, poi diventato Renault ed oggi Alpine, perse Kimi Raikkonen per i GP di Austin ed Interlagos, non avendo pagato il finlandese come da contratto.
La squadra inglese decise di contattare proprio il sette volte campione del mondo, e non vi nascondiamo che Michael fu sicuramente tentato da quell’offerta che aveva ricevuto. Tuttavia, il Kaiser di Kerpen decise di rinunciare, puntando su un inverno più tranquillo e da passare con la propria famiglia, nell’attesa di studiare cosa fare in un futuro da ex pilota.
Il destino, purtroppo, è in grado di fare degli scherzi assurdi, ed è proprio ciò che capitò poche settimane dopo il suo rifiuto alla Lotus, che per quelle ultime due tappe puntò su Heikki Kovalainen. A Meribel, in una tranquilla mattina di fine anno, in mezzo alla neve ed ai turisti, la vita del sette volte campione del mondo di F1 cambiò per sempre, lasciandoci solo un triste ricordo di uno dei piloti più amati della storia.
Da anni, ormai, non si hanno più notizie in relazione alle sue condizioni fisiche, e la sensazione è che non avremo novità nel breve periodo. Sua moglie Corinna Betsch, che lo ha sempre accudito nel corso di questo ultimo decennio, ha deciso di proteggere il campione tedesco, senza mai divulgare notizie ufficiali.
L’ultima cosa che si è saputa è relativa alla sua uscita dal coma, avvenuta nel giugno del 2014, e poi gli Schumacher si sono chiusi in un silenzio che pare diventato eterno. Corinna e la sua famiglia, di tanto in tanto, hanno fatto capire che le condizioni del loro amato Michael sono sempre le stesse, e che lui vive “in modo diverso da prima, anche se rimane presente nelle loro vite“.
Michael Schumacher, parole da brividi di Corinna Betsch
Un documentario di Canal+ dal titolo “The Methode” ha parlato del rapporto che c’era tra Jean Todt e Michael Schumacher, i quali hanno lavorato assieme dal 1996 al 2006, per tutto il periodo in cui il Kaiser di Kerpen ha guidato per il Cavallino. Tra i due, oltre che al rapporto professionale, è nata una vera amicizia, come è confermato anche da quanto accade tutt’oggi.
Infatti, l’ex presidente della FIA è uno dei pochissimi addetti che possono visitare l’ex pilota della Ferrari, che è costantemente seguito da un gruppo di medici i quali ne verificano lo stato di salute cercando di aiutarlo nelle cure. Nel corso del suddetto documentario, è intervenuta anche la moglie di Michael Schumacher, vale a dire Corinna Betsch.
Ecco le sue parole che hanno esaltato i cuori dei tifosi del Cavallino: “È ancora molto chiaro nella mia testa ciò che accadde nel momento in cui mi chiese cosa ne pensassi di un suo eventuale passaggio in Ferrari, era il 1995. Gli risposi che sarebbe stato davvero fantastico. Lui è molto bravo a capire se di una persona che non conosce ci si può fidare o meno, e credo che con Jean Todt, l’idea fosse già presente. Fu molto chiaro, sin da subito, nel farmi capire che aveva tutte le intenzioni di voler lavorare assieme a lui“.
