Negli ultimi tempi si è diffusa l’abitudine di utilizzare stoviglie in bambù. Ma sono pericolose per la salute.
L’attenzione nei confronti dell’ambiente è aumentata notevolmente negli ultimi anni. Per questo motivo, molte persone hanno cercato soluzioni valide le stoviglie in plastica usa e getta.
Dopotutto, si tratta di prodotti utilizzati per oltre 30 anni, soprattutto in Occidente, e che hanno avuto un impatto ambientale disastroso. Per tale ragione, negli ultimi tempi, è cresciuto il numero di persone che ha deciso di rinunciare alle stoviglie usa e getta, preferendo quelle in bambù.
Purtroppo, però, un recente studio ha evidenziato importanti rischi per la salute umana legata proprio all’uso di questo materiale ambito alimentare.
Perché le stoviglie in bambù fanno male alla salute? Quali sono i rischi che si corrono utilizzando questo materiale in ambito alimentare?
Stoviglie in bambù: sono pericolose per la salute
La rete Europea anti frodi alimentari ha lanciato un allarme che riguarda le stoviglie realizzate in bambù. Sebbene si tratti di un materiale di origine naturale, pare che il bambù usato per la realizzazione di stoviglie usa e getta sia dannoso per la salute, soprattutto dei bambini.
Così come riportato da Agrifoodtoday, la notizia è emersa dopo che è stata attirata l’attenzione sull’importazione illegale di alimenti all’interno di contenitori realizzati in bambù. Si tratta di un’abitudine che coinvolge tutti i paesi dell’Unione Europea.
Il problema non sembra essere il bambù in sé e per sé quanto l’uso di un additivo vegetale che non è inserito nella lista di sostanze autorizzate da Bruxelles, secondo il regolamento del 2011 sui materiali plastici.
La lista dei prodotti dannosi
Per chi non lo sapesse, in tale occasione a Bruxelles hanno stilato una lista di materiali plastici che possono essere utilizzati in ambito alimentare, ovvero che possono essere a contatto con gli alimenti senza rappresentare un elemento di pericolo per la salute.
Dagli esami condotti è emerso che nei contenitori di bambù importati da altri Paesi è presente un additivo vegetale che non rientra nella suddetta lista.
L’indagine è stata condotta dalla rete di collaborazione con Europool, insieme alle forze dell’ordine di 21 paesi dell’Unione Europea, compresa l’Italia.
Il procedimento è durato un anno ed è riuscito ad individuare i prodotti fraudolenti in cui è contenuto il suddetto additivo. Purtroppo, provengono tutti dalla Cina.
Le indagini effettuate dagli Stati partecipanti hanno individuato 748 casi di materiali plastici destinati al contatto con alimenti, in cui era presente l’additivo illegale. Di questi, 604 sono stati ritrovati nel mercato dell’Unione Europea, mentre 104 riguardano merci respinte già alla frontiera.
Alla luce di quanto è emerso dall’indagine le autorità nazionali hanno emanato l’ordine di ridurre immediatamente questi materiali. L’ordinanza è indirizzata a produttori, importatori e distributori.
Perché il bambù fa male
La polvere di bambù è una sostanza illegale. Sostanze di questo tipo non possono essere utilizzate secondo quanto stabilito dal Regolamento Europeo numero 10, del 2011.
Le motivazioni dell’illegalità di tale sostanza è legato al fatto che non sono state effettuate valutazione del rischio da parte dell’Efsa e, per questo motivo, non sono considerati idonei al contatto con gli alimenti.
Nonostante il regolamento europeo vietasse l’uso di bambù macinato nei prodotti destinati al contatto con il cibo, dal 2011 le stoviglie, i bicchieri e le posate realizzate con questo materiale sono stati ugualmente venduti negli ultimi 11 anni.