Pos – novità limite pagamenti: in seguito alla bocciatura della commissione europea il governo cambia rotta e abbassa il limite dei pagamenti.
La manovra di bilancio non è ancora stata approvata, ma fa già parlare di sé. In seguito di una lunga trattativa con Bruxelles, il Governo ha dovuto mettere mano al limite pagamenti POS, che inizialmente era stato fissato a 60 euro.
In effetti, in merito alla Legge di bilancio, che sarà approvata il 31 dicembre 2022, ci sono ancora molte questioni da risolvere.
Una di queste riguarda il tetto dei pagamenti che possono essere effettuati con il POS.
È piuttosto recente la notizia per la quale i commercianti, nel 2023, riceveranno multe se non accettano pagamenti con carte o bancomat a partire da transazioni superiori a 40 euro.
Come mai è stata introdotta la novità sul limite pagamenti? Quali sono le ragioni della bocciatura da parte della commissione europea?
Pos – novità limite pagamenti: facciamo chiarezza
Da circa un mese, il nuovo esecutivo ha presentato alla Camera il testo della manovra economica 2023. Tra le varie iniziative e misure che il Governo intende introdurre per il prossimo anno, ha fatto particolarmente discutere il limite di pagamenti con il Pos, che possono essere accettati dall’esercente.
In un primo momento, il governo Meloni aveva deciso di consentire ai commercianti di rifiutare i pagamenti elettronici per somme inferiori a 60 euro.
La notizia aveva destato scalpore, da parte di quanti ritenevano che questa misura favorisse l’evasione fiscale.
Ma il Governo, dopo una lunga trattativa con Bruxelles, ha dovuto mettere in mano alla manovra e modificare il tetto per i pagamenti con POS.
A rendere noto il cambiamento è Giorgio Mulè, che ha anticipato il giudizio dell’UE che arriverà ufficialmente mercoledì 21 dicembre.
Nel frattempo però gli effetti della decisione si vedono già.
Secondo le indiscrezioni, il tetto dei pagamenti con POS dovrebbe essere abbassato da 60 euro a 30/40 euro.
In attesa che la notizia sia confermata e ufficializzata, è giusto ricordare che in merito alla legge di bilancio 2023 ci sono ancora molti nodi da sciogliere.
In nodi della manovra economica
Se la questione relativa al tetto dei pagamenti con POS sembra essersi risolta, per intercessione della commissione europea, ci sono ancora molte questioni spinose.
Una di queste riguarda le pensioni, che ha visto i partiti dell’opposizione fare pressione affinché vengano tolti i paletti inseriti in Manovra. In ogni caso, le misure indicare nella Manovra rappresentano degli strumenti ponte, in attesa che venga effettuata la tanto attesa riforma sulle pensioni.
Altro nodo cruciale riguarda il congedo parentale, per il quale le forze politiche di Noi moderati chiedono che sia incrementato di un mese il congedo all’80%.
Si attendono novità anche in merito a 18app, con la possibilità che venga introdotto un tetto ISEE per il bonus dedicati ai giovani.
Senza dimenticare la questione voucher, che vede i sindacati sul piede di guerra. Stesso discorso vale anche per la proroga del superbonus, con la richiesta di prorogare il termine per la presentazione della Cilas al 31 dicembre 2022, per poter beneficiare ancora della detrazione fiscale.