Scopriamo quali sono i casi in cui la pensione d’invalidità fa reddito. Ma diamo un’occhiata anche ai casi in cui non va dichiarata.
La pensione di invalidità è una prestazione economica riconosciuta in favore dei soggetti, per i quali è accertato lo stato di inabilità lavorativa totale al 100%. La prestazione economica è erogata dall’istituto previdenziale su domanda dell’interessato che, oltre ad essere inabile totalmente al lavoro, deve anche versare in uno stato di bisogno economico.
Dunque, per ricevere la pensione d’invalidità è necessario che il soggetto che effettua la richiesta, sia in possesso di requisiti sanitari e reddituali ben precisi.
Per ottenere il beneficio è necessario che il soggetto abbia età compresa tra 18 e 67 anni e che sia residente stabilmente in Italia.
In base a quanto stabilito dalla legge, la pensione d’invalidità non dovrebbe essere inserita nella dichiarazione dei redditi. Tuttavia, ci sono delle eccezioni. Scopiamo quali sono.
La pensione di invalidità fa reddito: ecco in quali casi
In base a quanto stabilito dalla normativa che disciplina la pensione d’invalidità, la prestazione economica non dovrebbe concorrere alla formazione del reddito imponibile. Ciò vuol dire che la somma di denaro ricevuta annualmente dal soggetto che ne ha diritto non dovrebbe essere inserita nella dichiarazione dei redditi.
Tuttavia, ci sono casi in cui la pensione va dichiarata e concorre al calcolo dell’ISEE per l’ottenimento del sostegno economico.
Prima di scoprire quali sono i casi in cui la pensione di invalidità fa reddito, facciamo chiarezza sulla prestazione economica.
La pensione di invalidità fa reddito: facciamo chiarezza
La pensione di invalidità è corrisposta ai soggetti affetti da inabilità lavorativa totale al 100% e permanente, in età compresa tra 18 e 67 anni. La prestazione economica è erogata dall’INPS su richiesta e viene corrisposta per 13 mensilità. La prima erogazione parte dal primo giorno del mese successivo alla presentazione della domanda.
Ad ogni modo, la somma di denaro che spetta al percettore della pensione d’invalidità è di circa 287,09 euro. Anche questa somma di denaro è sottoposta al principio della perequazione, secondo il quale ogni anno la prestazione deve essere adeguata al costo della vita.
Per poter percepire la pensione di inabilità è necessario avere un reddito personale annuo che pari o inferiore a 16.982,49 euro.
Da un punto di vista normativo, per l’accertamento del requisito reddituale vengono presi in considerazione i redditi dell’anno in corso dichiarati dall’interessato in via presuntiva. Questa regola vale solo per il primo anno. Successivamente, infatti, per l’erogazione della pensione sono presi in considerazione i redditi percepiti nell’anno solare di riferimento mentre per gli altri redditi, si prendono in considerazione quelli maturati negli anni precedenti.
Ad ogni modo, la prestazione erogata mensilmente dall’INPS è compatibile con altre prestazioni erogate a titolo d’invalidità, con le pensioni dirette di invalidità erogate dall’assicurazione generale obbligatoria ed è compatibile anche con l’attività lavorativa.
Quando va dichiarata la pensione di inabilità
La pensione di invalidità è una prestazione esentasse di conseguenza l’importo ricevuto non deve essere dichiarato nel modello 730.
Altro cosa è la pensione di invalidità civile che è una prestazione assistenziale erogata in favore di soggetti affetti da invalidità civile parziale, in una percentuale compresa tra il 74% e il 99%. Ma anche in questo caso la legge ha deciso che l’importo non deve essere inserito nella dichiarazione dei redditi, perché è esentasse.
Se, invece, si percepisce l’assegno ordinario di invalidità riconosciuta ai soggetti che hanno un’invalidità superiore a due terzi, le cose cambiano.
Infatti, in questo caso, la prestazione ha natura previdenziale e per questo motivo fa cumulo con altri redditi e, dunque, deve essere inserita nella dichiarazione con modello 730.