In Legge di bilancio è stata introdotta un’importante novità 18app per il 2023. È giusto legare il bonus cultura all’ISEE?
La carta 18app è un bonus cultura riconosciuto in favore dei neo maggiorenni. L’intenzione del governo Meloni e quello di prorogare la misura anche per il 2023. Tuttavia, è prevista anche una novità.
Sebbene non ci siano dubbi in merito all’erogazione del bonus cultura anche per il prossimo anno, il governo ha deciso di introdurre una novità che fa discutere.
La carta 18app, a cui hanno diritto tutti i neo maggiorenni, potrebbe essere indirizzata solo in favore di alcune categorie di giovani.
Il Governo infatti avrebbe intenzione di introdurre una soglia ISEE per l’erogazione del bonus. Sebbene quest’iniziativa favorirà i neo maggiorenni che provengono da nuclei familiari con reddito basso, c’è chi si domanda se sia giusto escludere dal bonus cultura un’ampia fetta di giovani.
Novità 18app per il 2023: di cosa si tratta
18app è la carta acquisti riconosciuta in favore dei neo maggiorenni, più comunemente definito bonus cultura. Si tratta di un contributo economico del valore di 500 euro che, fino al 31 dicembre 2022, spetterà a tutti neo maggiorenni italiani.
Lo scopo del bonus è quello di incentivare l’acquisto di prodotti come libri, biglietti di spettacoli teatrali o cinematografici, biglietti concerti, musica e molto altro ancora.
In vista del prossimo anno, non sembrano esserci dubbi in merito alla proroga della misura. Dunque, anche nel 2023, i neo maggiorenni italiani potranno accedere al contributo economico.
Tuttavia, il Governo Meloni ha intenzione di limitare l’accesso al bonus cultura, che sarà erogato solo in favore di alcune categorie di giovani.
L’elemento discriminante, il prossimo anno, sarà legato al reddito delle famiglie di appartenenza di giovani.
In sostanza, il bonus cultura sarà riconosciuto ai neo-maggiorenni che appartengono alle famiglie economicamente svantaggiate.
L’evoluzione di un bonus
Il bonus cultura è stato introdotto per la prima volta dalla Legge di stabilità del 2016, durante il governo Renzi. Sono passati ormai 7 anni (nel 2023) e legge di bilancio dopo legge di bilancio, il contributo economico è stato sempre confermato.
Fino a quando, la Manovra firmata dal governo Mario Draghi, ha reso la misura permanente.
In base ai dati che abbiamo attualmente a disposizione, hanno beneficiato del contributo circa 2.500.000 giovani italiani. Complessivamente sono stati utilizzati fondi per un miliardo e 100 milioni di euro.
Ora che tocca alla premier Giorgia Meloni prolungare la misura anche per il 2023, ecco che arriva una novità.
A quanto pare il Governo eletto il 25 settembre 2022 avrebbe intenzione di cambiare le regole di accesso al bonus cultura.
Così come dichiarato dalla stessa Presidente del Consiglio:
“18app è una misura che secondo me va rivista, è che questi 500 euro al compimento dei 18 anni vengono riconosciuti a tutti, indipendentemente dal reddito. E io penso sinceramente che non ci sia ragione per la quale i figli di un milionario, dei parlamentari, mia figlia, (debbano riceverlo). Io penso che potrei rinunciare ai 500 euro per comprarle dei libri o dei contenuti culturali. E credo che la stessa misura debba essere concentrata su chi è in difficoltà: su chi ha i redditi più bassi può essere molto più impattante”.
Da quando è stato introdotto, in occasione della Legge di bilancio 2016, il bonus cultura ha sempre rappresentato uno strumento finalizzato a favorire l’autonomia dei neo maggiorenni.
Se dovesse essere confermata la volontà del governo Meloni di erogare il beneficio solo in presenza di determinate condizioni reddituali, il bonus si trasformerebbe in uno strumento di sostegno.