Addio bollo auto: tra prescrizione e condono cartelle non si paga più, sul serio

Oggi vedremo dopo quanto tempo scatta la prescrizione bollo auto non pagato. Vediamo anche come funziona la sanatoria.

Il bollo auto è uno dei tributi più odiati dagli automobilisti italiani. Si tratta di un’imposta di carattere regionale, che deve essere versata ogni anno.

Prescrizione bollo auto
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Il mancato versamento della tassa automobilistica prevede la maturazione di un debito e la conseguente emissione di una cartella esattoriale. Non tutti sanno, però, che il mancato pagamento del bollo auto può andare in prescrizione.

In sostanza, l’Agenzia delle Entrate ha la possibilità di pretendere il pagamento del tributo solo entro una certa data.

Dopo quanto tempo il bollo auto va in prescrizione? Cosa prevede la mini pace fiscale inserita nella Legge di bilancio 2023?

Prescrizione bollo auto: dopo quanto tempo scatta

La prescrizione del bollo auto avviene dopo 3 anni, a partire dal primo gennaio dell’anno successivo a quello in cui il tributo non è stato pagato.

La prescrizione, ovvero l’impossibilità da parte dell’Agenzia delle Entrate di esigere il pagamento del tributo, scatta il 31 dicembre del terzo anno.

Tuttavia, occorre fare molta attenzione, perché non è detto che il bollo auto non pagato vada automaticamente in prescrizione dopo 3 anni.

Di fatto, possono essere eseguiti degli atti che interrompono il periodo di prescrizione.

Ad esempio, nel corso del triennio successivo al mancato pagamento del tributo, ci sono degli atti che possono interrompere e far ripartire il conteggio del periodo di prescrizione. Nello specifico, se il contribuente riceve un accertamento, un sollecito di pagamento, la notifica di una cartella esattoriale, l’intimazione di pagamento di un ente ho il fermo dell’auto il periodo di prescrizione viene interrotto.

In sostanza, il conteggio dei 3 anni necessari per far scattare la non esigibilità del debito, ripartono dal giorno successivo a quello in cui è venuto uno degli atti sopra indicati.

Fermo restando che alcune richieste di bollo auto da pagare devono essere eseguite entro un certo lasso di tempo. Pertanto, se il contribuente dovesse accorgersi che la notifica è avvenuta fuori dei termini previsti dalla legge, può procedere con il ricorso o l’impugnazione della pratica (entro 60 giorni).

Come funziona la sanatoria

La prossima manovra finanziaria, la prima del governo Meloni, prevede anche una mini pace fiscale per debiti il cui valore è inferiore a 1000 euro.

Rientreranno in questa pace fiscale anche i bolli automobilistici non pagati.

Ad ogni modo, il contribuente che non paga il bollo auto, prima che scatti la prescrizione, ha sempre la possibilità di mettersi in regola con il pagamento.

A tale proposito, occorre ricordare che la legislazione italiana prevede la cosiddetta sanatoria, ovvero la possibilità di pagare i tributi arretrati beneficiando di sanzioni economiche più basse.

Quest’opportunità è concessa se il bollo auto viene pagato entro il primo anno. Dopotutto, la legge stabilisce che, dopo i primi 12 mesi, la sanzione è pari al 30% del totale compresi gli interessi.

Vi è poi un’altra possibilità, che riguarda la rottamazione della cartella esattoriale emessa in seguito al mancato pagamento del bollo auto. Fino a quando non sarà approvata la manovra di bilancio 2023, i contribuenti potranno beneficiare della rottamazione iniziata nel 2021.

Questa prevede la cancellazione delle cartelle esattoriali d’importo inferiore a 5.000 euro e emesse entro il 2010.

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