L’influenza quest’anno sembra essere arrivata in anticipo e con più forza, è colpa della pandemia? Bambini e anziani i più a rischio
Come probabilmente in moltissimi già sapranno, quest’anno pare che l’influenza sia arrivata in anticipo e con più forza, ma potrebbe essere colpa della pandemia? Bambini e anziani i più a rischio: ecco cosa c’è da sapere.
Prima che l’influenza arrivasse in Italia, vi erano già noti i dati registrati in Australia. Di conseguenza, anche se non con estrema precisione, si sapeva già più o meno cosa aspettarsi dalla stagione influenzale.
Durante questo inverno, infatti, il virus sta dando qualche problemino in più agli ospedali che devono vedersela non soltanto con l’influenza, ma anche con il Coronavirus e con il virus sinciziale.
Secondo l’esperto Hensley dell’Università della Pennsylvania, dietro questo picco influenzare vi sarebbe una ragione immunologica. Ad esempio, per quanto concerne i bambini, questi vengono esposti al virus sinciziale, ad esempio, più o meno verso i 2 anni. Adesso è diverso perché questi si infettano verso i tre o quattro anni.
Questi non essendo mai venuti in contratto con tale virus hanno livelli di anticorpi minori. Nel corso degli anni, infatti, l’organismo solitamente è esposto a piccole quantità di patogeni e l’organismo riesce a combatterli. Ma, secondo Tregoning, durante gli anni precedenti, a causa della pandemia, non vi è stata questa parziale esposizione.
Com’è noto, infatti, per combattere il Covid, la popolazione ha utilizzato diversi dispositivi di protezione e questi potrebbero aver reso l’organismo maggiormente esposto sia all’influenza che al Rsv.
Influenza, cos’è il debito di immunità? Ecco cosa c’è da sapere
Forse non tutti lo sanno, ma vi potrebbe essere la possibilità di infettarsi contemporanea con il Covid e con il virus influenzale, ma cosa c’è da sapere? Ecco tutte le informazioni in merito.
Ritornando all’argomento cardine di questo articolo, in Francia vi è stato inventato un concetto poi ripreso anche da altri Paesi, cioè il debito di immunità. Questo spiega una diminuzione dell’immunità riferito alle popolazioni.
Secondo quanto spiegato da Miller su Nature, se durante questa stagione influenzale molte persone saranno colpite dal virus dell’influenza, la prossima stagione potrebbe essere più tranquilla.
Vi è però un’incognita è cioè e il Nuovo Coronavirus sarà oppure no una patologia di tipo stagionale.
Del medesimo pensiero è anche Bozzola che ha lasciato una sua dichiarazione all’Adnkronos. La Bozzola spiega che ce lo si aspettava che durante l’inverno il Rsv sarebbe stato intenso.
Per quanto concerne il virus respiratorio sinciziale, vi è stata una pausa ma con il termine delle diverse restrizioni vi è stato un ritorno anche più forte di prima. Inoltre, vi sono state manifestazioni anche fuori stagione. Secondo la Bozzola “si è iniziato a pagare una sorta i debito di immunità“.
Inoltre, secondo la Fimmg, la curva concernente l’influenza è arrivata ad un picco così elevato che consente anche di fare previsioni in merito ai trend. Questo sarebbe il picco più alto rispetto agli ultimi quindici anni e vi potrebbe essere il raggiungimento di questo prima di Natale.
I soggetti più esposti sarebbero quelli di età minore ai quattro anni e le persone anziane con un età uguale o maggiore agli ottantacinque anni.
Non vi è però un aggravarsi dei sintomi rispetto alla norma. Quest’anno la sintomatologia tipica, infatti, sarebbe febbre, tosse, naso chiuso ecc.
La sintomatologia sembrerebbe affievolirsi dopo circa cinque o sette giorno. Mentre i sintomi come tosse, persisterebbero per qualche tempo. Per quanto concerne, invece, l’incubazione questa varia da 1 giorno fino a 4.
L’importanza del vaccino
La modalità più adeguata per evitare di incappare nell’influenza è il vaccino. Questo però non dà una barriera dai patogeni para-influenzale. In Italia vi è la possibilità di vaccinarsi gratis se si ha un’età maggiore di sessantacinque anni oppure se si è soggetti fragili.
Oppure anche coloro che hanno contatti diretti con le persone ammalate o donne in stato interessante. Si consiglia il vaccino anche per i bambini dai sei mesi in su.
Secondo quanto spiegato da Walensky, il vaccino contro l’influenza attuale sembra essere corrispondente ai ceppi che circolano. È noto che il vaccino contro l’influenza potrebbe non risultare perfetto per evitale del tutto il virus, ma è molto efficiente per evitare le forme gravi.
Inoltre, vaccinandosi vi è anche la possibilità che la patologia duri di meno. Inoltre, risulta essere molto importante vaccinarsi soprattutto per quelle persone che hanno già altre patologie come quelle cardiache.
Secondo una ricerca condotta nel 2018 si è visto che vi è un maggiore rischio di infarto durante i primi sette giorni di influenza. Il rischio risulterebbe 6 volte maggiore. La suddetta ricerca è stata resa nota sul New England Journal of Medicine.
Prima che il vaccino faccia il suo effetto potrebbe esservi la necessità di attendere qualche settimana.
Le informazioni presenti in questo articolo hanno esclusivamente scopo divulgativo e riguardano studi scientifici o pubblicazioni su riviste mediche. Pertanto, non sostituiscono il consulto del medico o dello specialista, e non devono essere considerate per formulare trattamenti o diagnosi.