L’influenza ha messo milioni di Italiani a letto. Ma, a preoccupare, è l’ondata Covid di Natale.
Nelle ultime settimane gli italiani hanno dovuto fare i conti con l’influenza australiana. I dati ufficiali parlano di oltre 2 milioni di italiani che hanno contratto l’influenza. I sintomi prevedono febbre, dolori articolari e raffreddore.
La particolarità dell’influenza di quest’inverno e che i contagi sono avvenuti prima di Natale. Dunque, il periodo influenzale si è anticipato rispetto al solito.
Questa novità rappresenta sicuramente un effetto post-pandemico.
Tuttavia, i sintomi dell’influenza australiana sono piuttosto simili a quelli del Covid. Per questo motivo, i medici consigliano, alla comparsa dei sintomi, di effettuare comunque un tampone antigenico per escludere che si tratti del Coronavirus.
In questo modo, il malato può essere curato in maniera adeguata, evitando di somministrare farmaci inutili o dannosi.
C’è un altro dato particolarmente allarmante, relativo all’ influenza stagionale, che riguarda la fascia d’età maggiormente colpita. A quanto pare, infatti, i bambini al di sotto dei 5 anni di età sembrano essere la fetta della popolazione più colpita.
Per ridurre la circolazione del virus influenzale, che in molti casi richiede anche ricoveri ospedalieri, i medici consigliano di effettuare il vaccino antinfluenzale anche in età pediatrica.
Sebbene l’infezione virali stia già circolando da diverse settimane, i pediatri assicurano che la vaccinazione è ancora valida.
Ma il rischio maggiore è che si verifichi un’ondata Covid a Natale.
Ondata Covid di Natale: cosa dobbiamo attenderci
In vista delle festività natalizie, c’è la possibilità che si verifichi una nuova ondata Covid. Qualcuno ipotizza che potrebbero anche tornare le mascherine.
Insomma, sotto l’albero di Natale, quest’anno, potremmo trovare un amico dei Natali passati.
Nelle ultime settimane con l’aumento della circolazione del virus influenzale sono nuovamente aumentati anche i contagi da Covid.
Purtroppo i sintomi delle due infezioni virali sono piuttosto simili. Per questo motivo, i medici consigliano di fare subito un tampone, per escludere che si tratti di Covid e per curare adeguatamente l’influenza.
Sebbene, in Italia, l’intenzione non sia quella di andare verso la reintroduzione delle mascherine, le cose cambiano se guardiamo agli altri paesi europei. Alcuni governi stanno, infatti, valutando la possibilità di introdurre nuovamente l’obbligo di mascherina, almeno al chiuso e sui mezzi di trasporto.
A ribadire la necessità di proteggere nuovamente la popolazione attraverso l’uso di questi dispositivi ci pensa la direttrice dei Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie.
La direttrice Rochelle Walensky ha fermato che: “Stiamo assistendo a livelli elevati di virus respiratori tra cui influenza, virus respiratorio sinciziale (Rsv) e Covid-19”. Per questo motivo, la direttrice sostiene che sarebbe utile indossare nuovamente le mascherine nei luoghi al chiuso, ribadendo l’importanza di vaccinarsi contro l’influenza e il Covid.
Proprio negli Stati Uniti, in particolar modo a New York, si sta valutando l’idea di inserire nuovamente l’obbligo di mascherina. Qualche giorno fa il Dipartimento di igiene e salute newyorkese ha invitato la popolazione alla massima attenzione. Dopotutto, anche a New York sono in aumento i casi di Covid in concomitanza con l’influenza stagionale.
Una situazione analoga si sta verificando anche in Francia, dove il presidente Macron si è mostrato in pubblico indossando una mascherina e spiegando che bisognerebbe riprendere le abitudini degli ultimi anni, alla luce nel aumento dei casi di Covid.
In Italia, per il momento, il nuovo esecutivo di centro-destra non hai espresso alcun giudizio in merito alla possibilità di introdurre l’obbligo di mascherina. Tuttavia, da qualche giorno il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella è in isolamento perché risultato positivo al Covid. A dimostrazione, che il virus continua a circolare e a contagiare.