Buoni Postali e Titoli di Stato (BOT e BTP): investimenti sicuri con rendimenti pazzeschi

Quali sono le differenze, in tema di investimenti, tra titoli di Stato e buoni fruttiferi: ecco i principali e dettagli da sapere in merito

È un tema che desta sempre attenzione quello che si lega agli investimenti, ovvero a somme di denaro che si potrebbero destinare a titoli di Stato ad esempio, o ai buoni fruttiferi: ma quali le principali differenze?

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Quando si parla di importi, denaro, risparmi, investimenti, l’attenzione è sempre molto alta dal momento che si tratta di aspetti che stanno a cuore e sono di interesse per molti. A maggior ragione in un periodo come quello che si sta vivendo, tra inflazione ed incertezze.

In tanti potrebbero pensare, considerando i propri risparmi, ad investimenti per tenerli al sicuro, e per evitare che se ne perda valora proprio in ragione dell’inflazione.

In tal senso ottenere qualche info in generale in più su BTP e buoni postali può aiutare a chiarirsi le idee ed eventualmente, ottenendo poi maggiori informazioni sulle condizioni, aspetti e dettagli da sapere, scegliere se e quale strada seguire in base alle proprie esigenze.

Investimenti, differenze tra buoni fruttiferi e BTP Titoli di Stato: ecco alcuni aspetti che non tutti sanno

Quando si fa riferimento ai buoni fruttiferi postali, qui per approfondirne uno conveniente con i relativi dettagli, si intendono prodotti finanziari che sono quelli che destano maggior apprezzamento da parte degli italiani. In sostanza, si tratta di titoli di debito emessi da CPD. Ovverosia, da Cassa Depositi e Prestiti.

Quest’ultimo è il debitore, mentre Poste è l’ente che distribuisce i prodotti in questione in virtù delle tante e numerose sedi dislocate sul territorio nazionale.

In merito invece al buono del Tesoro, i BTP sono titoli di Stato, e dunque con emissione da parte del MEF.

Buono fruttifero e BTP: dettagli

Cassa Depositi e Prestiti è un ente il cui controllo è da parte del Tesoro per l’82,77 per cento, mentre circa il resto si tratta di azionisti, Fondazioni bancarie. È una realtà principalmente pubblica e per tale ragione i rendimenti dei buoni postali, generalmente, possono esser maggiori rispetto a quelli dei BTP.

I BTP, qualora dovessero esser riscossi prima della scadenza, devono esser rivenduti su un mercato secondario. In tal senso, i risparmiatori devono tener presente il punto legato ai prezzi di mercato. E aspetti diversi riguardano anche gli interessi. I BTP staccano cedole semestrali.

Dunque, alcuni aspetti da tener presente per approfondire il tema. Anzitutto il debitore è lo Stato circa i BPT, mentre è il CDP circa i buoni fruttiferi. Capitalizzazione semplice per BTP e composta per Buoni Postali.

Corresponsione interessi su base periodico per BTP, e alla scadenza per i Buoni Potali.

Se si possedessero buoni fruttiferi postali in caso di disinvestimento anticipato, vi sarebbe la corresponsione degli interessi sino allo scatto periodo precedente. Rispetto invece ai BTP, vi è la possibilità della monetizzazione sino alla data di di disinvestimento su mercato secondario.

Liquidazione del capitale al cento per cento circa i Buoni fruttiferi in ogni momento. Soltanto alla scadenza invece circa i BTP.

Questi, sono soltanto alcuni dettagli generali in merito al tema, indicativi e non esaustivi. È bene ed opportuno ottenere altre info, conoscere dettagli e condizioni, e saperne di più. Così come confrontarsi con esperti della materia e competenti, anche per chiarire eventuali dubbi.

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