Crisi energetica – blackout programmato: il problema energetico riguarda tutta l’Europa che è alla ricerca di soluzioni, a volte improbabili.
Secondo le indiscrezioni degli ultimi giorni, in Francia si starebbe valutando l’idea di contrastare la crisi energetica con un blackout programmato.
A quanto pare, i nostri cugini d’Oltralpe, si interrogano su cosa accadrà il prossimo anno. La crisi energetica infatti ha creato non pochi problemi anche alla Francia. E, ora, i cittadini temono per gli ospedali e le case di cura.
Se i problemi alla rete delle centrali nucleari dovesse continuare, come negli ultimi mesi, c’è concretamente il rischio che si possa programmare un blackout per correre ai ripari.
Ma, l’estrema destra non ci sta, e si scaglia contro Emmanuel Macron. In particolare, Marine Le Pen non le manda a dire e accusa l’attuale Presidente francese di gettare il paese in una “situazione da terzo mondo”.
A cosa servirebbe realmente un blackout programmato? Quali sono le reali possibilità che questo scenario si concretizzi? Può accadere anche in Italia?
Crisi energetica – blackout programmato: facciamo chiarezza
La crisi energetica che ha caratterizzato tutto il 2022 ha interessato la maggior parte dei paesi europei. Anche una nazione come la Francia, che ha una buona dose di indipendenza energetica, in funzione delle proprie centrali nucleari, sta riscontrando diversi problemi.
Molti francesi, oggi, si domandano cosa accadrà il prossimo anno e se c’è davvero il rischio che numerosi servizi fondamentali come ospedali, case di cura e scuole, siano costretti alla chiusura.
Come suggerito dallo stesso Presidente Emmanuel Macron, in queste situazioni di incertezza non bisogna cedere il passo al panico.
Sebbene il governo francese, nel corso del 2022, abbia già chiesto in più occasioni ai propri cittadini di rispettare il piano di sobrietà energetica, c’è il rischio che per il prossimo anno vengono introdotti nuovi tagli ai consumi.
Per dovere di cronaca, il piano in questione prevede la riduzione di circa il 10% dei consumi abituali di ogni nucleo familiare. Si tratta di un’importante taglio, resosi necessario all’indomani delle questioni socio-politiche che tutti conosciamo.
Purtroppo, però, queste misure non sono bastate e, in vista del prossimo anno, c’è l’ombra di nuovi tagli.
L’estrema destra francese non le manda a dire
L’estrema destra della politica francese, nella persona di Marine Le Pen, ha commentato le misure adottate dal Governo di Macron.
Com’è prevedibile, la Le Pen non è d’accordo con le misure adottate dall’attuale governo francese reo, a suo dire, di aver fatto precipitare la Francia in una “situazione da terzo mondo”.
Le accuse della Le Pen ricadono soprattutto sul l’incapacità del governo di gestire la rete delle centrali nucleari. Dopotutto, in Francia, ci sono circa 56 reattori. Ma, di questi, 20 sono fermi per problemi legati alla corrosione e alla manutenzione.
Come se non bastasse, a peggiorare il quadro, è emerso che il gruppo energetico francese Edf è in ritardo per il riavvio dei reattori.
Proprio la scorsa settimana sono stati riavviati quelli di Cattenom e Flamanville. La notizia, in generale, è stata accolta con notevole pessimismo, perché potrebbe essere il preludio di una possibile carenza di produzione elettrica durante il periodo invernale.
Di fatto, l’autunno è stato clemente e mite, contribuendo a ridurre l’utilizzo di energia elettrica e gas metano, ma nelle ultime settimane le cose sono cambiate.
L’inverno è ufficialmente arrivato, con l’inevitabile discesa delle temperature.
Per il momento, in Francia, la diminuzione di disponibilità di energia nucleare non si è fatta sentire perché compensata dalla produzione delle centrali a gas e dall’aumento delle importazioni.
Cosa intende fare Macron?
L’inverno 2022 metterà a dura prova la rete elettrica francese. Per questo motivo è possibile che si verificheranno delle interruzioni di corrente. Non a caso il governo francese si sta preparando in caso di blackout elettrici e ha inviato una circolare ai prefetti.
A quanto pare, l’intenzione del governo sarebbe quella di sospendere il flusso di corrente elettrica in determinate fasce orarie e in determinati territori.
In particolare, Macron e il suo esecutivo vorrebbero ridurre i flussi nelle ore di punta, ovvero in quelle di maggior consumo: mattina e tardo pomeriggio/sera.
In base alle informazioni rilasciate dalla Rete trasporto elettricità, le interruzioni dovrebbero durare circa 2 ore.
Si tratterebbe di una misura straordinaria che sarebbe presa in considerazione solo in caso di una forte ondata di freddo “e del mancato funzionamento del piano di risparmio energetico”.
Queste sono le uniche informazioni circolate e non si conosce l’identità delle regioni che potrebbero essere colpite da questa misura estrema.
Inevitabilmente, è scoppiato il panico in tutta la Francia. Dopotutto, i farmacisti si domandano come faranno a conservare medicinali che richiedono temperature da frigorifero. Lo stesso discorso vale anche per le persone malate che hanno bisogno di apparecchi salvavita e per i quali dovrebbe essere previsto un esonero.