Una ricerca molto interessante quella che ha spinto delle IA a disegnare cosa fosse un orgasmo.
Quello delle IA è un tema che continua a diventare sempre più controverso e oggetto di discussioni. Da un lato c’è chi vede in questo nuovo tipo di tecnologia un qualcosa di promettente e positivo, che può aiutare l’uomo raggiungere i propri obbiettivi, facilitandogli il lavoro, facendogli da assistente e persino tenendo lui compagnia in alcuni casi.
Dall’altra parte poi c’è chi è apocalittico, e vorrebbe bandire quanto prima l’uso di questo tipo di tecnologia. E se alcuni estremisti temono che possa tutto finire come in Terminator, altri semplicemente hanno paura di perdere il proprio lavoro e il proprio scopo nella società, e finire così a vivere in mezzo ad una strada, ormai “inutili” per il resto del mondo.
Quello che è certo è che le IA stanno cambiando tutto, ma sono ancora molto lontane dal poter essere descritte come esseri pensanti e complessi. Non provano infatti tutta una serie di emozioni e di sensazioni che sono squisitamente biologiche, e soprattutto umane. Come l’amore, la paura, la rabbia, la fame, il piacere sessuale.
Proprio per quanto riguarda quest’ultima complessa, intensa e difficilmente descrivibile emozione ci sono stati dei tentativi recentissimi per usare l’IA come strumento unico, come particolare punto di vista sulla questione nell’annosa e secolare ricerca di un modo accurato per descrivere l’orgasmo nell’arte.
Questa fortissima emozione che condensa e stimola in modo estremamente potente il nostro apparato nervoso e i nostri organi riproduttivi è stata immessa nell’AI come dato molto particolare. L’azienda Lovehoney, tra i leader del settore per quanto riguarda giocattoli e accessori per passare del tempo di qualità tra adulti, ha condotto la ricerca.
Tramite sensori per il battito cardiaco, l’azienda ha monitorato le reazioni di 5 uomini e 5 donne che si sono prestati all’essere osservati durante il raggiungimento dell’orgasmo. Ne sono usciti fuori dei grafici particolari, che sono poi stati sintetizzati in dati e forniti alle IA più diffuse con la richiesta di trasformare queste informazioni in arte.
Ne sono risultati dei quadri molto particolari. Mentre quelli delle donne e degli uomini sono simili tra di loro, comunque ogni singolo “dipinto” è assolutamente unico, a conferma di come questa esperienza sia assolutamente personale, privata ed intima. Tutte però sono accomunate dalla forma “a esplosione” che spesso si utilizza per descrivere la sensazione.
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