In vacanza è più facile che si senta il bisogno di scattare foto, scrivere pensieri al mondo o registrare qualche video divertente ma sui social il pericolo è sempre dietro l’angolo e per vivere un’estate serena ecco alcuni consigli da condividere tra generazioni.
L’utilizzo delle varie piattaforme social che sono ora quasi onnipresenti è un automatismo soprattutto nelle generazioni più giovani, che usano costantemente i propri device digitali per rimanere in contatto con gli amici oppure per condividere la propria giornata o ancora per sapere ciò che hanno fatto gli altri.
Questo utilizzo non si esaurisce con l’estate e con le vacanze e anzi, come è facile immaginare, è proprio l’estate il momento in cui c’è un naturale picco nei contenuti che vengono condivisi. Ma questa condivisione con il mondo può essere una arma a doppio taglio. Perché per quanto si voglia lavorare sulla privacy del proprio profilo nel momento in cui qualcosa arriva in rete può, con poche mosse in realtà, essere raccolto e ridistribuito ovunque.
E perché nel momento in cui si condivide qualcosa, gli altri possono sentirsi in diritto di commentare, dimenticando le più elementari regole della convivenza civile tra esseri umani. Ed è proprio per ridurre i rischi che vengono dai social usati senza consapevolezza che è bene sapere come evitare il pericolo oppure come affrontarlo.
L’estate sarà il momento in cui smartphone e tablet si riempiranno di foto e video ricordo delle vacanze, dei momenti passati con la famiglia e delle avventure con gli amici. Registrare con il proprio cellulare quello che si fa sotto forma di video oppure di fotografia è un istinto naturale ed è assolutamente condivisibile.
Ma la prima cosa da ricordare, proprio per evitare che i social diventino un pericolo è scegliere che cosa fotografare, che cosa riprendere e che cosa invece no. Prima quindi di mettere mano al device è bene provare a valutare cosa sta effettivamente accadendo e se vale la pena che quel ricordo occupi spazio in memoria. Da questo deriva anche il principio che non tutto deve per forza finire sui social: non è necessario, checché ne pensino gli algoritmi, pubblicare tutti i giorni o a tutte le ore.
Anche perché è bene ricordare di nuovo che tutto quello che finisce online rimane online e che per quanto ci si possa poi adoperare per cancellare le proprie tracce non si può mai essere al 100% sicuri che qualcuno non sia riuscito a scaricare una foto o un video prima che questi venissero eliminati. Il principio deve quindi essere di condividere solo ciò di cui si va effettivamente orgogliosi e non magari pubblicare foto e video per prendere in giro o umiliare il prossimo: cosa faresti se lo facessero con te?
Perché i social, proprio per la possibilità che danno a tutti di pubblicare, diventano per questo un pericolo. Per ridurre il pericolo occorre quindi lavorare sulla propria empatia ovvero sulla capacità di comprendere il punto di vista di qualcun altro e quindi comportarsi sempre con gentilezza, ricordando che c’è un vecchio proverbio che dice se non hai niente di carino da dire non dire niente. Qualcosa che sui social vale la pena mettere in pratica, come pure è necessario saper distinguere tra commenti che possono nascondere insidie e non avere paura di comunicare con gli adulti se c’è qualcuno o qualcosa che non va.
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