Nomofobia è la paura irrazionale di restare senza cellulare. Scopriamo quante persone ne soffrono e come prevenire il problema.
L’uso dei telefoni cellulari è cresciuto in modo esponenziale negli ultimi anni, soprattutto dopo la diffusione dei dispositivi intelligenti. Gli smartphone sono ormai i nostri compagni per il lavoro, i social, il tempo libero e anche la vita familiare. Tuttavia, un uso eccessivo può portare a problemi di dipendenza, assuefazione e paura.
Se ci fermiamo a pensare a cosa guardiamo di più durante la giornata, la risposta probabilmente non sarebbero la nostra famiglia o gli amici, né la televisione o i libri. L’opzione più fattibile sarebbe il telefono cellulare.
Quel piccolo dispositivo che costituisce gran parte della nostra vita con e-mail di lavoro, messaggi istantanei, social network o video. In casi estremi, può portare a quella che è nota come “nomofobia“, un disturbo che gli esperti hanno descritto come la malattia del 21° secolo.
La nomofobia è la paura di restare senza cellulare. Può portare ad ansia, depressione e isolamento, oltre a problemi fisici come il mal di testa.
La nomofobia rappresenta la paura irrazionale di rimanere senza cellulare. Il termine è stato coniato nel 2009 nel Regno Unito e deriva dall’anglicismo “nomophobia” (“no-mobile-phone-phobia”).
La dipendenza dal dispositivo elettronico provoca un infondato senso di comunicazione nell’utente che non dispone del dispositivo, vuoi perché lo ha lasciato a casa, perché la batteria è scarica o perché è fuori portata.
Sebbene l’OMS non abbia ancora classificato la nomofobia come una patologia mentale, gli esperti avvertono della crescente dipendenza da questo piccolo dispositivo elettronico.
La crescita di questi smartphone è stata esponenziale. Attualmente, il numero attuale di utenti di smartphone nel mondo oltre 6 miliardi, il che significa che l’80% della popolazione mondiale possiede uno di questi dispositivi. Gli esperti concordano sul fatto che questo aumento, insieme alla facilità di connessione a Internet, sia stato il principio che si pone alla base dello sviluppo di questa dipendenza tecnologica.
Tra le cause più riconosciute della dipendenza da cellulare ci sono la bassa autostima e problemi nel mantenere le relazioni sociali. In effetti, l’insicurezza personale è il fattore più comune che causa la nomofobia, poiché molti giovani diventano assolutamente dipendenti dagli altri e trovano nei loro telefoni cellulari un modo per essere presenti nella loro cerchia sociale.
Tuttavia, chiunque può soffrire di nomofobia. Anche se, questo disturbo tende a colpire maggiormente gli adolescenti, con la fascia di età 14-16 che è la più diffusa.
Alcune semplici azioni possono prevenire la dipendenza da smartphone:
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