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Economia

TFS e Quota 103, comunicato INPS: c’è poco da essere sereni per i futuri pensionati

Published by
Floriana Vitiello

Il comunicato stampa dell’INPS in merito a TFS e Quota 103 rappresenta una brutta notizia per i futuri pensionati. Ecco perché.

L’INPS con il comunicato stampa del 15 marzo ha reso disponibile sul suo sito la domanda per la pensione anticipata flessibile Quota 103.

Internet tutto gratis – TFS e Quota 103

L’istituto ha chiarito anche i tempi per la fruizione del trattamento di fine servizio. A tale proposito ricordiamo che, Quota 103 è la misura di pensionamento sperimentale introdotta per il 2023. Essa è rivolta agli scritti all’Assicurazione Generale obbligatoria e alle forme esclusive e sostitutive della stessa. Nonché gli scritti alla Gestione separata.

Quest’opportunità non riguarda, invece, la pubblica amministrazione, il personale militare delle Forze Armate delle forze di Polizia, Polizia penitenziale, Vigili del Fuoco e Guardia di Finanza.

Scopriamo quali sono le caratteristiche di Quota 103 e cosa ha comunicato l’INPS con il documento del 15 marzo.

TFS e Quota 103: niente liquidazione, bisogna aspettare il raggiungimento dei 67 anni

Con il comunicato stampa del 15 marzo 2023 l’INPS ha confermato che il termine di pagamento del TFS o del TFR non terrà conto della data di collocamento a riposo del richiedente. In pratica, il lavoratore che decide di anticipare il ritiro dal lavoro, accedendo a Quota 103, dovrà rinunciare temporaneamente al trattamento di fine servizio o di fine rapporto.

La cosiddetta liquidazione sarà corrisposta al pensionato solo al raggiungimento del requisito anagrafico di pensione ordinaria. Dunque, coloro che beneficiano di Quota 103 potranno andare in pensione a 62 anni, mai il trattamento di fine servizio gli sarà corrisposto a partire dal 67º anno di età.

Nel medesimo comunicato stampa, l’INPS sottolinea che anche gli altri dipendenti pubblici e degli Enti pubblici di ricerca dovranno rispettare la suddetta regola. In questo caso, la decorrenza della TFS o del TFR scatta raggiungendo virtualmente la prima tra le condizioni di accesso alla pensione anticipata ordinaria: 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne, 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini o la pensione di vecchiaia.

Resta invariato il principio di differimento per il pagamento di 12 mesi dall’età del compimento dei 67 anni di età e di 24 mesi dal raggiungimento virtuale (dato che il rapporto di lavoro è cessato) della pensione anticipata.

Il lavoratore, in ogni caso, ha la possibilità di accedere all’anticipo del pagamento del trattamento di fine servizio o di fine rapporto. In questo caso, necessario rivolgersi agli istituti bancari accreditati che concedono al lavoratore fino ad un importo massimo di 45.000 euro. Quest’opportunità è riconosciuta agli iscritti alla Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali.

Caratteristiche della misura di pensionamento anticipato

Quota 103 è la misura di pensionamento anticipato indirizzata in favore di determinate categorie di lavoratori. Per poter accedere a quest’opportunità è necessario aver compiuto 62 anni di età e aver effettuato il versamento di almeno 41 anni di contributi. Entrambi i requisiti dovranno essere soddisfatti entro il 31 dicembre 2023.

Fermo restando che la misura di pensionamento Quota 103 gode del principio di cristallizzazione del diritto, secondo il quale il diritto permane e consente al lavoratore di accedere alla misura anche dopo il 2023.

In sostanza, il lavoratore ha la possibilità di accedere alla pensione anche dopo il 31 dicembre 2023, purché i requisiti siano stati maturati entro la suddetta data.

La misura Quota 103 prevede che la prestazione economica erogata in favore del pensionato sia inferiore a cinque volte il trattamento minimo.

In pratica, la somma di denaro riconosciuta con il sistema Quota 103 non può essere superiore a 2818,70 euro al mese. Questa condizione non rappresenta un problema per coloro che hanno maturato un montante contributivo che dà accesso ad un importo inferiore.

Tuttavia, i lavoratori che, in base ai contributi versati, potrebbero percepire un importo superiore a quello sopra indicato, andranno incontro ad una penalizzazione economica, fino al raggiungimento di 67 anni di età.

Di fatto, al raggiungimento dei requisiti per la pensione ordinaria di vecchiaia, il pensionato percepirà l’importo proporzionato ai contributi versati durante la carriera lavorativa.

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