TikTok è stato bannato in modo definitivo. Dopo le polemiche delle ultime settimana, il governo ha deciso per la stretta finale. Di seguito andiamo a spiegare chi non può usarlo più.
Sono circa tre anni che il social cinese è diventato la piattaforma preferita dalla maggior parte degli utenti in tutto il mondo. Attualmente conta circa un miliardo di iscritti attivi, la maggior parte di questi vivono in Europa e negli Stati Uniti. Proprio il “vecchio continente” e il principale paese americano hanno alimentato sospetti di sicurezza che hanno portato la nazione a decidere per il blocco definitivo.
La società che c’è dietro TikTok è ByteDance ed è stata in grado di percepire le esigenze degli utenti del web e garantire un intrattenimento leggero e gratuito, attraverso dei video brevi. Un’ascesa veloce che ha spinto alcuni governi a manifestare una certa preoccupazione nei confronti della protezione della privacy e delle modalità di raccolta dati. Il perno della questione è che il social pare che sia l’unica app cinese diffusa in Occidente.
Non è un mistero che gli Stati Uniti vedano la Cina come un paese poco affidabile e qualcuno teme che la piattaforma possa essere usata dal governo per spiare gli utenti e promuovere i loro interessi economici e politici. Dopo l’avanzare di questi dubbi e le segnalazioni effettuata dal centro di cybersicurezza, il Belgio ha preso una decisione drastica. Nel paese europeo, infatti, TikTok è bannato.
Proprio di recente, l’UE e gli Stati Uniti avevano manifestato preoccupazioni per gli utenti su TikTok, tanto da spingere alcuni paesi a proseguire con una stretta sull’utilizzo. Adesso anche il governo del Belgio ha vietato l’uso dell’app per almeno 6 mesi sui dispositivi dei dipendenti statali. Le motivazioni sono le medesime esposte dalle altre nazioni: i dati raccolti non si sanno dove vanno a finire e la sicurezza nazionale potrebbe essere nel mirino.
A parlare apertamente di questa manovra è stato il presidente del consiglio belga Alexander De Croo il quale ha dichiarato che l’esecutivo ha deciso per il divieto dopo alcune segnalazioni arrivate dal centro di cybersicurezza e dai servizi di sicurezza. A quanto pare, TikTok raccoglierebbe i dati degli utenti e li trasferirebbe in Cina, rappresentando in questo modo un minaccia per i funzionari statali e i politici.
De Croo ha sottolineato che in questo periodo storico i governi devono affrontare un nuovo contesto geopolitico, in cui gli Stati sono sottoposti al controllo digitale. Per questo è importante, secondo il premier, non essere ingenui e quindi proibire l’uso delle persone sui dispositivi dei servizi federali è un atto dovuto e di buon senso.
A dir la verità, il Belgio non è l’unico paese a pensarla in questo modo. Ci sono ormai diversi servizi di intelligence in tutto il mondo che stanno controllando la situazione, facendo allarmare molti paesi. Oltre agli Stati Uniti e all’Unione Europea, quest’ultima ha preso posizione con il Consiglio, il Parlamento e la Commissione EU, anche il Canada, l’India e la Francia hanno optato per la stretta finale.
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