Ripercorrendo il campionato 2022 Hamilton ammette di avere un rammarico. Ecco perché ha mancato almeno una vittoria.
Per la prima volta dall’inizio del suo percorso in F1, avvenuto nel 2007 Lewis Hamilton non ha lasciato il segno nemmeno in un GP. Pur avendo cercato di minimizzare, è evidente che questa mancanza lo abbia infastidito. All’inizio la colpa è stata perlopiù della monoposto, poco veloce e troppo saltellante. In seguito lui stesso non si è dimostrato abbastanza incisivo, tanto che il nuovo compagno di squadra George Russell ha fatto meglio.
E probabilmente è proprio questo punto ad averlo infastidito. Dati alla mano, il #63 ha chiuso la stagione in quarta piazza con 275 punti contro i suoi 240. Una differenza abbastanza vistosa amplificata dal successo del talento di King’s Lynn ad Interlagos.
Non stupisce, dunque, che sia stata quella giornata ad irritare il sette volte iridato. E nuovamente, quasi fosse un replay del 2021 ad Abu Dhabi, a rovinargli la festa è stato Max Verstappen.
Ham, infatti, è convinto che, se i due non si fossero toccati nel corso dell’evento brasiliano, avrebbe potuto tenere vivo l’ennesimo primato a suo nome.
Che ciò possa essere stato l’emblema della fine del suo regno? E’ un’ipotesi valida da tenere in considerazione. Dopo aver vinto con la McLaren nel 2008 e dominato con la Mercedes dal 2014 al 2020, con un unico stop il 2016 che premiò, invece, il suo vicino di box dell’epoca Nico Rosberg, la sua parentesi potrebbe essersi effettivamente chiusa a favore delle nuove generazioni. L’olandese su tutti. Ma altri ragazzini terribili, hanno le doti per poter fare il vuoto.
Riflessioni a parte, l’asso di Stevenage non ha comunque perdonato Mad Max per quella collisione avvenuta alla curva 1 dopo la Safety Car entrata per l’incidente tra Magnussen e Ricciardo.
Costretto a dover rimontare, il britannico ha perso tempo e con esso ogni chance di potersi aggiudicare il gran premio, alla luce anche di una certa difficoltà a superare.
“Certamente quell’episodio mi ha creato un impedimento. Senza avrei avuto molte più opportunità alla luce dei due pit stop che avevamo in programma. Avrei potuto esercitare un po’ di pressione e si sarebbe creata una bella battaglia“, ha recriminato parlando a Channel 4.
“Tra l’altro si tratta di un tracciato in cui le manovre di sorpasso sono complicate e per riuscire a finalizzare devi avere un delta maggiore in termini di passo rispetto ai rivali. in quel frangente, invece eravamo molto vicini. Eravamo nel range di uno o due decimi“, ha analizzato le prestazioni di quel pomeriggio. “Personalmente avrei tanto voluto spingere e vedere le opportunità aumentare”.
Ma le cose, come detto, cono andate diversamente. In più, a giocare a favore di Russell, ha concorso un cambio di assetto dell’ala. Ciò gli ha permesso di avvantaggiarsi quando l’esperto collega di marca soffriva di più.
“Per via dei set-up differenti adottati, io ero maggiormente rapido sul dritto, mentre lui, con una regolazione più ampio, aveva dei benefici nel settore centrale. Quindi ho dovuto desistere”, ha infine ricordato le fasi cruciali dell’unica doppietta stagionale delle Frecce d’Argento.
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