In arrivo dal prossimo anno, un bonus in busta paga per questi lavoratori, di che cosa si tratta e le somme spettanti.
Nella Legge di Bilancio approvata di recente dal Consiglio dei Ministri, sono stati decisi alcuni interventi che mettono mano a questioni generali come il riordino delle aliquote Irpef o la stretta sulle uscite anticipate dal lavoro per la pensione. Si tratta di misure che stanno suscitando polemiche e tensioni, anche nella maggioranza.
Ma oltre a queste decisioni, vi sono misure di aggiornamento e rinnovo di alcuni bonus a favore di particolari categorie di cittadini, segnale di una condizione economica ancora molto delicata. Va sottolineato comunque che la manovra decisa in Consiglio dei Ministri potrebbe avere ulteriori modifiche nella discussione parlamentare e le misure annunciate potrebbero essere poi ridefinite.
Nella manovra è stato confermato in busta paga il bonus per i lavoratori stagionali per il periodo tra il 1° gennaio e il 30 giugno 2024. Ad esserne interessati i dipendenti impegnati nei settori termale, turistico e ricettivo. Il beneficio è riconosciuto anche nell’anno in corso e si configura come un trattamento integrativo speciale.
Il bonus non forma reddito imponibile, non vi si pagano tasse, e spetta in caso di attività svolte in orari notturni e per le ore di straordinario effettuate nei giorni festivi. I requisiti per percepire il bonus sono: avere un rapporto di lavoro dipendente nel settore privato (nello specifico nei settori produttivi termale, turistico e ricettivo nel periodo tra il 1° gennaio e il 30 giugno 2024) e non aver un reddito superiore ai 40mila euro, dichiarato nel 2023.
Il trattamento integrativo corrisponde al 15% delle retribuzioni lorde, pagate nel periodo indicato per i lavori notturni e per gli straordinari svolti nei giorni festivi. Quindi il bonus è da considerare al netto. Per esempio un lavoratore che ha percepito nel periodo predetto 1.000 euro per lavoro notturno e straordinari nei giorni festivi, avrà diritto a 150 euro in busta paga.
Per ottenere il bonus va presentata domanda al proprio datore di lavoro, documentando in forma scritta di non aver dichiarato nel 2023 un reddito da lavoro dipendente superiore a 40mila euro. Il datore di lavoro, in qualità di sostituto d’imposta, verserà la somma spettante direttamente in busta paga.
Come accennato, le somme ricevuto per il trattamento integrativo speciale non sono conteggiate per la formazione del reddito imponibile, né sono considerate per l’attestazione Isee, tuttavia sono indicate nella Certificazione unica successiva rilasciata al lavoratore.
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