Pignoramento addio! Due nuove leggi potranno salvare milioni di famiglie dal rischio di perdere la casa. Vediamo i dettagli.
Due nuove leggi permetteranno di evitare o di bloccare la procedura di pignoramento anche se è già in atto. In questo articolo vi spieghiamo tutto nei dettagli.
Il numero delle case all’asta, negli ultimi mesi, sta crescendo in misura allarmante. Questo vuol dire solo una cosa: sta crescendo il numero delle famiglie che contraggono debiti e che non riescono più a saldarli in nessun modo. Complice i rialzi, il carovita, l’aumento degli interessi sui mutui: vedersi pignorare stipendio, conto corrente e casa non è raro come si potrebbe pensare.
Se per quanto riguarda lo stipendio, la pensione e il conto in banca ci sono dei limiti, quando ad essere oggetto di pignoramento è la casa, la situazione si fa più complicata. Infatti gli immobili pignorati vengono messi all’asta e solo nella remota ipotesi in cui non vengano venduti dopo quattro aste, torneranno ai proprietari. Due nuove leggi intervengono per aiutare le famiglie a salvarsi dal pignoramento.
Il pignoramento è un incubo che sempre più famiglie stanno vivendo da quando vivere con uno stipendio medio è diventato sempre più complicato. E non tutti riescono a sanare i propri debiti accedendo alla definizione agevolata prevista dal Governo Meloni. Due nuove leggi intervengono in materia e, per molte persone, saranno davvero una salvezza. Vediamo cosa cambia.
Il primo modo per evitare il pignoramento è quello previsto dalla cosiddetta “legge salva suicidi”. Questa legge dà al debitore l’opportunità di scegliere tra diverse soluzioni a seconda del caso specifico in cui si trova. Ad esempio, se il debito è stato contratto nell’ambito di un’attività imprenditoriale, una persona ha la possibilità di concordare un piano di rientro sostenibile con il creditore; se, invece, il debito è inerente sia l’attività imprenditoriale sia la vita privata, il piano di rientro dovrà essere concordato con il giudice; infine questa legge prevede la possibilità per il debitore di vendere i suoi beni per saldare quanto dovuto: se anche dopo la vendita di tutto, la cifra fosse insufficiente, allora il debito diventerà inesigibile e il debitore sarà svincolato da qualunque obbligo.
Ma c’è un modo anche per bloccare un pignoramento già in corso. In questo caso ci riferiamo solo a debiti contratti con la banca e ai pignoramenti di immobili. Una recente sentenza della Corte di Giustizia europea ha stabilito che un debitore può fare ricorso in Tribunale se il contratto che aveva stipulato con la banca al momento dell’acquisto contiene clausole abusive. In questo caso la procedura verrà sospesa e il giudice dovrà rivedere tutto.
Nel caso in cui valutasse che il contratto con l’istituto di credito contiene clausole abusive, il pignoramento verrà bloccato, l’asta giudiziaria anche e la casa tornerà al proprietario. Sono ritenute clausole abusive tutte quelle che non rispettano il principio di equità tra le due parti che hanno stipulato il contratto. Ad esempio il fatto che solo la banca abbia diritto di modificare o sciogliere un contratto è clausola abusiva come anche le clausole occulte sono da considerarsi abusive.
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