Warning, alert, allarme virus. Chiamatelo come volete, ma continuano a pullulare app pericolose per il tuo cellulare, ma anche altri device.
In un’era un po’ tech un po’ smart dove con il nostro smartphone abbiamo pieni poteri, e si può far tutto: videochiamare, scrivere, lavorare, giocare, interagire con chiunque in qualsiasi parte del mondo, stiamo dando tutto per scontato. Potere sì ma anche responsabilità.
Scontato leggere le mail (senza osservare nemmeno i link che spingiamo meccanicamente), scontato scaricare un’app. Scontato anche pagarne le conseguenze. Non si contano ormai le truffe, che hanno più o meno la stessa stampa, l’identica matrice, eppure sono ancora in molti a cascarci proprio per quei gesti automatici che facciamo cliccando o tappando, peggio ancora, appunto, dando tutto per scontato.
Quotidianamente ormai si scoprono applicazioni con codici malevoli, pericolose per il nostro smartphone e di conseguenza per le nostre carte che abbiamo negli wallet, ergo anche per i nostri conti. Gli esperi del settore le hanno raggruppate in quattro classi, con un presupposto base: i dispositivi Android sono molto più a rischio dei Melafonini, semplicemente perché il Google Play ha moltissimi virus in più rispetto all’App Store.
Della prima fanno parte tutte quelle app scaricate da un posto diverso dal Google Play, non c’è nessuna garanzia che un utente abbia scaricato un’app dannosa. Ma spesso le persone finiscono con dei malware sui propri cellulari Android, scaricando app da un posto diverso dal Play Store: bisogna ricordarsi che i siti web di download di app non sono controllati da Google, quindi non c’è alcuna garanzia che ciò che stai installando sia sicuro.
Un’altra categoria a rischio sono quelle app che richiedono molte autorizzazioni. Le app devono richiedere la tua autorizzazione per accedere ai dati sensibili presenti sugli smartphone. Esempio: per funzionare correttamente, Uber ha bisogno della tua posizione e Instagram richiede l’accesso alla fotocamera. Ma se un’app sembra utilizzare autorizzazioni sospette, è sintomo di possibili spyware. Puoi accedere alle impostazioni sulla privacy di Android per vedere quali app hanno accesso alle autorizzazioni sensibili, quindi impedire che queste possano accedere ad autorizzazioni in qualsiasi momento.
Il terzo insieme di app pericolose sono quelle che utilizzano internet o le risorse di sistema anche quando non sono attive. Se un’app utilizza quantità significative di dati, in primis rallenta il telefonino scaricando maggiormente la batteria, ma soprattutto è un segnale da tenere in considerazione: potrebbe diventare preoccupante se ciò accadesse in background, così si svuotano i conti online, meglio prendere in considerazione l’eliminazione di queste app. E per concludere quelle app che non hanno l’assistenza clienti o non consentono di contattare: perché? Fatti una domanda e datti una risposta.
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