Quali sono i fattori che incidono sulla tredicesima e quattordicesima e perché potrebbero essere più alte già quest’anno
Quando si parla di aumenti c’è sempre grande attenzione, e in ta cal caso ad essere approfonditi sono i fattori che potrebbero incidere su tredicesima e quattordicesima, affinché possano esser più alte. Gli importi più elevati potrebbero arrivare già quest’anno.
Tra i diversi aspetti su cui incide il taglio del cuneo fiscale, approvato dall’esecutivo mediante la legge di bilancio 2023, vi sono cambiamenti anche rispetto agli importi di tredicesima e quattordicesima. Si parla di possibili aumenti che non sono forse sensazionali, ma che potrebbero essere ad ogni modo di grande utilità per i soggetti interessati.
In primo luogo, quando si fa riferimento a tredicesima e quattordicesima, si intendono mensilità aggiuntive il cui riconoscimento riguarda lavoratori dipendenti e pensionati. Quest’anno gli importi cresceranno un po’ grazie al taglio del cuneo fiscale.
In primis bisogna ricordare che, rispetto alla tredicesima, la quattordicesima non spetta ad ogni categoria di lavoratore dipendente e pensionato. Bisogna consultare il proprio contratto nazionale di lavoro CCNL per scoprire se si ha diritto o meno a beneficiarne. Mentre, rispetto ai pensionati che ne hanno diritto, spetta a coloro che hanno un reddito lordo sino a 14.657.24 euro.
Al di sotto di questo importo, la cifra per intero spetta a chi appartiene alle 3 fasce di pensione, mentre al di sopra del limite non si ha diritto all’importo aggiuntivo di pensione.
In merito all’aumento, si parla del 3% riguardo redditi sino a venticinque mila euro, spiega Qui Finanza, ovvero stipendi lordi sino a 1.923 euro. E ancora, del 2% per quelli compresi tra venticinque e trentacinque mila euro, ovverosia stipendi sino a 2.692 euro al mese lordi.
Non avrà un impatto sugli importi aggiuntivi di quest’anno, dunque, il recente taglio del cuneo fiscale, con approvazione contestuale del Decreto Lavoro, portato al 7% per redditi sino a venticinque mila euro, e al 6% per quelli fra venticinque e trentacinque mila euro.
Al di là del taglio avvenuto in precedenza, le cifre della tredicesima e quattordicesima potrebbero esser diverse in relazione alla riforma del Fisco, con l’inerente revisione aliquote IRPEF di tassazione riguardo i redditi, la quale ad oggi è vigente in base ad un determinato scherma.
Si tratta cioè del 23% riguardo redditi sino a quindicimila euro e del 25% per quelli tra quindici e ventotto mila euro. E ancora, del 35% riguardo redditi fra ventotto e cinquantamila euro e del 43% per quelli superiori ai cinquantamila euro.
A prescindere dallo schema di introduzione che verrà introdotto, il cambiamento – si legge – impatterà in tutti i casi sulle tasse che lavoratore e pensionato dovranno pagare. Di riflesso, anche sulle cifre inerenti tredicesima e quattordicesima. Ulteriore ipotesi si legherebbe all’aumento dei valori delle mensilità aggiuntive subito, mediante un meccanismo di de-tassazione.
Sarebbe stata delineata da parte del Viceministro dell’Economia Leo, la volontà dell’esecutivo di prevedere una tassazione minore per tredicesima e, nel caso, quattordicesima qualora prevista dal contratto di assunzione.
Una strada che però comporterebbe un utilizzo rilevante di risorse, e in tal senso maggiori certezze riguardo la copertura finanziaria giungeranno solo mediante la redazione della NADEF. Ovvero, della Nota di aggiornamento al Documento d’economia e finanza. Occorre dunque attendere il 4° trimestre per poter comprendere se le cifre cresceranno a partire dalla tredicesima di quest’anno o se occorrerà rimandare il discorso al prossimo. E quindi, per quattordicesima di luglio e tredicesima di dicembre dell’anno che verrà.
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