Pensione a 63 anni per alcuni e a 67 per altri: questa proposta arriva direttamente dall’Inps, ma lascia molti interdetti
Il presidente dell’INPS Pasquale Tridico ha avanzato un’idea di Riforma delle Pensioni mai presa sul serio dal Governo.
Un anno è passato ma i lavoratori rimangono con gli stessi dubbi. Come si potrà andare in pensione ad anno nuovo? Era il 2022 quando la Riforma delle Pensioni è stata messa in stand by a causa della guerra in Ucraina e del cambio di Governo. Ora siamo nel 2023 e la situazione non sembrerebbe cambiata.
Gli interventi che l’esecutivo ha nei piani sono numerosi e richiedono risorse che mancano. Per trovare scivoli pensionistici flessibili, strutturali e dalla parte dei lavoratori servono soldi e idee attuabili. I primi mancano sicuramente, per le seconde c’è incertezza. Al momento si vocifera di una proroga di Quota 103 nel 2024 in attesa di poter realizzare Quota 41 per tutti. E l’Ape sociale che fine farà? Riguardando persone fragili è probabile che continuerà ad esistere. Diverso il caso di Opzione Donna. Le limitazioni previste dalla Legge di Bilancio 2023 fanno pensare ad una graduale sparizione della misura.
L’INPS con Pasquale Tridico propone una pensione per quote che richiederebbe un intervento minore per le casse pubbliche. Si tratterebbe di mandare in pensione i lavoratori a 63/64 anni con un assegno ridotto ossia corrisposto solo in parte.
L’idea garantirebbe la flessibilità richiesta dai cittadini ma riducendo l’assegno spingerebbe molti lavoratori ad attendere per andare in pensione. Inoltre rientrerebbe unicamente nel sistema di calcolo contributivo a sottolineare la flessibilità della proposta.
La proposta valutata dall’INPS sembrerebbe fattibile proprio per i costi contenuti ma il Governo non ha mai preso realmente in considerazione il piano di Tridico. Il presidente dell’ente si è trovato spesso in disaccordo con l’esecutivo con riferimento all’introduzione di misure che alleggeriscano la spesa previdenziale. Visto che in Italia ci sono più pensionati che lavoratori, l’INPS ha più spese che entrate essendo le pensioni pagate con i contributi di chi lavora.
Le due Quote permetterebbero ai cittadini di scegliere se uscire dal mondo del lavoro a 63 anni con assegno ridotto o attendere gli anni successivi oppure i 67 anni della pensione di vecchiaia. Una precisazione sulla riduzione dell’importo pensionistico. Una parte della pensione verrebbe erogata subito ai 63 anni mentre il resto al compimento dei 67 anni.
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