I permessi 104 spettano ai lavoratori disabili e ai loro caregivers. Una questione molto delicata riguarda la possibilità di utilizzarli anche per riposare.
I permessi 104 consistono in 3 giorni al mese di assenza retribuita dal lavoro, fruibili anche in maniera frazionata, ad ore (2 al giorno).
Possono richiederli sia i lavoratori dipendenti disabili sia i caregivers. Ma si possono usare per riposare? In questa specifica ipotesi, il lavoratore rischia di essere licenziato per uso improprio dell’agevolazione?
Per il dipendente disabile la questione non si pone, perché è la stessa Legge 104 a stabilire che i permessi possano essere utilizzati per il riposo. Per il lavoratore, invece, le cose stanno diversamente, perché manca una precisa indicazione legislativa. Vediamo, quindi, come utilizzare i permessi nel modo corretto.
Chiariamo che è possibile richiedere i permessi 104 per riposare, ma bisogna rispettare alcune regole. Non si può, infatti, destinare al riposo tutti e 3 i giorni a disposizione, ma solo una parte di essi.
Assistere un familiare disabile grave, infatti, non significa solo accudirlo ma anche, ad esempio, andare a fare la spesa per suo conto o andare a comprargli le medicine.
Poiché l’assistenza è un’attività molto impegnativa non solo a livello fisico ma anche psicologico, la legge consente il riposo mentre si fruisce dei permessi 104. Esso è, tuttavia, consentito solo per brevi momenti della giornata, per un periodo massimo di un paio d’ore, e a condizione che venga sempre garantita cura e assistenza continua al malato.
Leggi anche: “Permessi 104: spettano anche se in famiglia c’è un disoccupato? La risposta è strabiliante“.
Alla luce di quanto abbiamo specificato, se il datore di lavoro si accorge che il dipendente ha destinato al riposo i giorni di permesso, può legittimamente licenziarlo.
Sul tema è intervenuta anche la Cassazione che, con la sentenza n. 8784 del 30 aprile 2015, ha dichiarato anomalo l’utilizzo dei permessi 104 da parte di un caregiver che, nel periodo di fruizione, aveva partecipato ad una serata danzante.
È, dunque, un abuso che legittima il licenziamento per giusta causa, l’uso improprio del beneficio, che si configura come truffa ai danni dello Stato (è, infatti, l’INPS che paga il permesso).
Consulta anche il seguente articolo: “Permessi 104: non tutti conoscono la nuova funzione dell’INPS che agevola la richiesta e la rinuncia dei benefici“.
A tutela del dipendente caregiver che ha necessità di riposarsi, invece, è intervenuta la sentenza della Cassazione n. 54712 del 2016.
In tale circostanza, i Giudici hanno chiarito che l’assistenza al disabile non deve essere per forza continuativa nell’arco dell’intera giornata.
Ai caregivers, dunque, è concesso riposarsi per alcune ore e dedicare del tempo ai propri affari. A differenza degli altri lavoratori, infatti, essi svolgono una “doppia attività”, oltre a quella strettamente professionale, ossia quella di assistenza. Dedicare del tempo a se stessi e distrarsi, dunque, è una vera e propria necessità.
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