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Infarto, se impari a riconoscere i sintomi ti salvi la vita e puoi aiutare gli altri

Published by
Stefania Guerra

Saper riconoscere i sintomi di un evento grave come l’Infarto può letteralmente salvare la vita, a noi stessi e agli altri.

Negli ultimi tempi si è assistito ad un aumento della mortalità in tutta Europa, Italia compresa, e degli eventi gravi a livello cardiovascolare.

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Le cause sono ancora tutte da accertare, ma comincia a risuonare nell’aria un “campanello d’allarme”: anche i giovani possono morire all’improvviso, colti da infarto. Possiamo imparare a riconoscere i segnali, allora, per contribuire a salvare più vite.

Certo è che in caso di qualsiasi malore è doveroso chiamare il medico o il 118, che sapranno decidere al meglio per il paziente. Ma conoscere più a fondo le dinamiche e le cause dell’infarto non fa certo male.

Come riconoscere i sintomi di un attacco cardiaco

Probabilmente tutti noi crediamo che il “classico” dolore al braccio sinistro sia la spia di un infarto; in parte è vero ma ci sono altri sintomi e segnali che possiamo imparare a riconoscere.

Innanzitutto ricordiamo che, sebbene l’evento grave in rari casi possa colpire “a sorpresa”, esistono delle condizioni che fanno aumentare i rischi. Parliamo di quei soggetti che fumano, chi soffre di ipertensione, colesterolo o glicemia alta, nonché diabete, e che magari conducono una vita sedentaria. Uno o più fattori insieme come questi certamente rappresentano più ampie probabilità di manifestare malattie a carico del sistema cardiovascolare.

  • Dolore al braccio e/o al torace. L’infarto può essere preceduto dal dolore al braccio o a carico del torace/scapole, e a volte coinvolge anche la mandibola. Dobbiamo però ricordare che gli stessi dolori possono essere causati da una scorretta postura o da un affaticamento, o ancora da problemi osteoarticolari. Se alzandoci e cambiando posizione stiamo meglio, o se facendo un grosso respiro aumenta il dolore, è molto probabile che non siamo di fronte ad un inizio di infarto.
  • Il dolore cardiaco, come ricordano gli esperti, è più un qualcosa che dà senso di oppressione, e non cambia se tocchiamo le parti coinvolte.
  • Dolore allo stomaco (epigastrico). Può capitare, in alcune forme di arresto cardiaco, che il soggetto avverta un dolore situato all’altezza dello stomaco, poco sotto lo sterno. Ciò può essere confuso – ad esempio – con una cattiva digestione. Può insospettire se il dolore, dopo idonea terapia, non scompare entro 20 o 30 minuti. Naturalmente solo recandosi dal medico si potrà avere la corretta diagnosi.
  • Fame d’aria e affanno. Uno dei sintomi che possono indicare malattie o patologie a livello coronarico è senza dubbio quello di non riuscire a respirare bene, anche dopo un piccolo sforzo.
  • Altri sintomi. Spesso chi sta per avere un attacco cardiaco mostra altri sintomi (insieme o separatamente a quelli sopra indicati): forte tosse che non smette, sudorazione, senso di nausea, vertigini o svenimento.

Gli esperti ci ricordano che non è detto che uno o più dei sintomi sopra descritti siano necessariamente l’avvio di un infarto, ma possono essere segnali da non sottovalutare. Recandosi per tempo dal medico, possiamo aumentare le probabilità di sopravvivenza.

(le informazioni presenti in questo articolo hanno esclusivamente scopo divulgativo e riguardano studi scientifici o pubblicazioni su riviste mediche. Pertanto, non sostituiscono il consulto del medico o dello specialista, e non devono essere considerate per formulare trattamenti o diagnosi)

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