La celiachia è una malattia cronica dell’intestino, che colpisce un individuo su 100. Può essere riconosciuta come invalidità?
La celiachia è una patologia molto diffusa in Italia. Consiste nell’infiammazione dell’intestino tenue, provocata dall’assunzione di glutine, in individui geneticamente predisposti.
Per questo motivo, i celiaci non possono assolutamente ingerire alimenti che contengono glutine. La malattia, purtroppo, può sfociare in sintomi anche molto gravi, accompagnati da dolore addominale ed eccessivo dimagrimento.
Ma la celiachia può dare diritto al riconoscimento dell’invalidità civile? In tal caso, i malati potrebbero accedere a numerose agevolazioni, come l’esenzione dal ticket per l’acquisto di farmaci. Analizziamo la normativa e scopriamolo.
Leggi anche il seguente approfondimento: “Malattie croniche, esenzione per celiachia: per chi salta il ticket“.
Le percentuali di invalidità vengono riconosciute sulla base di alcune tabelle ministeriali. Si parte dal 33%, fino al 100%. La celiachia non è ricompresa in tali tabelle; tuttavia, è prevista la cd. sindrome da malassorbimento enterogeno con compromesso stato generale.
Tale patologia da diritto ad una percentuale di invalidità tra il 41% e il 50%, ma può essere ricondotta alla celiachia solo in parte. I celiaci, infatti, stanno male solo se mangiano alimenti vietati e, dunque, non sono affetti da una riduzione della capacità lavorativa.
In altre parole, tale disturbo non comporta un danno permanente o, comunque, duraturo, perché si manifesta solo in specifiche circostanze (cioè se si mangia glutine).
Il discorso è differente se la celiachia ha causato danni permanenti. Se, infatti, la malattia viene diagnosticata tardivamente, potrebbe provocare gravi problemi di salute. In questo caso, il paziente potrebbe presentare domanda di invalidità civile.
La celiachia, inoltre, potrebbe provocare anche altre malattie e, quindi, associarsi ad uno stato di infermità permanente. In particolare, ci sono 4 classi di gravità della sindrome di malassorbimento; si parte dai disturbi lievi e saltuari a gravi alterazioni della funzione digestiva, accompagnati da anemia e disfunzioni del transito intestinale. Nelle ipotesi più gravi, dunque, il paziente potrebbe incontrare ostacoli anche nella vita sociale e lavorativa.
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Abbiamo sottolineato come la celiachia non dia diritto, di per sé, all’invalidità civile. Ai pazienti, tuttavia, spettano una serie di tutele. In particolare:
La celiachia, infine, rientra nelle patologie croniche invalidanti, se accompagnata ad altre malattie, come il diabete. Di conseguenza, da diritto all’esenzione dal pagamento del ticket sanitario (Codice 059), per le prestazioni legate alla patologia.
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