Il ritiro di Nico Rosberg, avvenuto alla fine del 2016, fu un colpo di scena clamoroso per la F1. Ecco quali furono i motivi della scelta.
Nel 2006 debuttò in F1 uno dei figli d’arte che avrebbe avuto i migliori risultati di sempre, vale a dire Nico Rosberg. Suo padre Keke, infatti, vinse il titolo mondiale nel 1982, al volante della Williams, nella maledetta stagione in cui morì Gilles Villeneuve e Didier Pironi si infortunò mentre era ad un passo dal titolo.
L’alloro iridato di papà Keke, finlandese, al contrario di Nico che scelse la nazionalità tedesca, fu abbastanza fortunoso, arrivato in una stagione clamorosa e drammatica. Nico fu il primo vincitore del campionato di GP2, che venne introdotto nel 2005 come categoria di contorno alla F1, e c’è da dire che il pilota teutonico dominò quella stagione in maniera abbastanza facile.
La Williams decise così di ingaggiarlo per la stagione 2006, mettendolo al fianco dell’esperto Mark Webber. Rosberg debuttò in maniera clamorosa, ottenendo un settimo posto, con tanto di giro più veloce, al Gran Premio del Bahrain, facendo vedere che le sue qualità erano sicuramente notevoli.
Dopo un paio di stagioni in cui non riuscì a salire sul podio a causa di una vettura poco competitiva, la prima gioia arrivò in Australia, nel 2008, quando ottenne un buon terzo posto. La grande occasione si palesò però nel 2010, quando arrivò la chiamata in Mercedes, al fianco di Michael Schumacher.
Il nativo di Wiesbaden ottenne diversi podi e la prima vittoria in carriera nel 2012, stravincendo il confronto interno con il Kaiser di Kerpen. Le cose si complicarono e non poco nel 2013, quando arrivò Lewis Hamilton al suo fianco. Il britannico, infatti, dominò le prime due stagioni dell’era ibrida, facendo vedere di averne di più rispetto al tedesco.
Il duello più acceso si verificò nel 2016, quando il #6 iniziò con quattro vittorie consecutive, facendo vedere di avere finalmente le carte in regola per vincere il mondiale. La stagione fu tiratissima e tutto si risolse solamente all’ultima gara, quella di Abu Dhabi, con Nico che doveva puntare ad un terzo posto per vincere il mondiale.
Hamilton le provò veramente tutte, rallentando negli ultimi giri per cercare di far scivolare indietro il proprio compagno di squadra, ma non ci fu nulla da fare. Nico divenne così campione del mondo, ma pochi giorni dopo arrivò un annuncio che fu uno shock per tutti i tifosi di questo sport.
Nico Rosberg decise dunque di chiudere la propria carriera in F1 con enorme anticipo rispetto al previsto, visto che aveva appena compiuto 31 anni quando vinse il titolo mondiale per poi lasciare il Circus. Il motivo del suo addio è abbastanza facile da spiegare, e sta nel fatto che aveva ormai raggiunto l’obiettivo della vita.
Il 2016 fu l’anno che lo vide sconfiggere Lewis Hamilton, ma per farlo dovette metterci tutto sé stesso, anche e soprattutto dal punto di vista mentale. Nico dichiarò che era stato un anno in cui non aveva avuto un attimo di respiro, sempre sotto pressione, con la consapevolezza che, dopo le sconfitte del 2014 e del 2015, sarebbe stata la sua ultima possibilità.
Rosberg riuscì ad avere ragione del compagno di squadra nel gran finale di Abu Dhabi, e da quel momento in poi, arrivò il momento di dire basta. Nico aveva detto che la decisione di ritirarsi era maturata parecchio tempo prima della gara finale, e si era detto abbastanza sicuro di mollare il colpo in caso di vittoria del titolo.
Il ritiro di Nico è stato comunque un grande peccato, perché tutti apprezzavano il suo metodo di guidare, che con una miglior tenuta psicologica è riuscito a battere uno come Hamilton, che a livello di talento era sicuramente superiore. Un personaggio che di certo manca molto a questo mondo.
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