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F1, cos’è di preciso il DRS? Vi spieghiamo il “dispositivo” che ha cambiato le corse

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Giovanni Messi

La F1 ha introdotto il DRS nel 2011, e sin dal primo momento, questo sistema ha fatto discutere e non poco. Ecco come funziona.

La F1 di oggi è un mondo ricco di contraddizioni e di cose che non hanno senso, ma nonostante questo, le tribune sono sempre piene e gli affari vanno a gonfie vele. In fin dei conti, è questo che interessa a Stefano Domenicali ed a Liberty Media, che possono fregarsi dei veri appassionati.

F1 ed il funzionamento del DRS (ANSA)

Di follie, in questo sport, ne sono state fatte tante negli ultimi anni, l’ultima delle quali, l’introduzione di questa Sprint Race, ed in questa stagione ne vedremo ben 6, la prima a Baku tra due settimane. Nella giornata di oggi faremo però un passo indietro, riportandovi alla stagione 2011.

Infatti, sono ormai 12 anni che la F1 ha accolto al suo interno il DRS, ovvero il Drag Reduction System, che ha falsato in maniera clamorosa i duelli in pista, rendendo i sorpassi facilissimi e cancellando ogni minimo tentativo coraggioso dei cavalieri del rischio. Ecco come funziona questa idiozia moderna.

F1, ecco come opera il congegno del DRS

Il mondiale di F1 vive nella morsa del DRS dal 2011, quando ne venne decisa l’introduzione per favorire i sorpassi. Il funzionamento di questo aggeggio è molto facile, visto che è viene utilizzato un attuatore che è in grado di gestire il movimento del flap superiore. Quando il pilota che segue è a meno di un secondo da quello davanti, il Drag Reduction System viene abilitato dai sensori della FIA, e chi segue deve solo schiacciare il tasto per aprirlo.

Una volta terminato il rettilineo, esso si richiude non appena il pilota spinge il pedale del freno, anche se a volte non sono mancati dei guasti che potevano risultare molto pericolosi. Il DRS, come vedremo tra poco, è un qualcosa che ha distrutto il vero valore dei sorpassi in F1, che ormai sono del tutto artificiali, ed occorre essere onesti nel dire che ormai il duello vero non esiste praticamente più.

Il pilota che è davanti, infatti, non ha la minima possibilità di tenere dietro chi gli è alle spalle, perché le differenze di velocità sono troppo grandi per riuscire a contenere chi segue. Tuttavia, i padroni di questo sport al giorno d’oggi hanno voluto questo, unito alle bandiere rosse senza senso, alle Sprint Race ed a cose assurde di questo tipo.

Il DRS favorisce uno spettacolo di basso livello

La F1 si è trasformata in una sorta di wrestling da quando è stato introdotto il DRS. Questo congegno, infatti, ha tolto qualsiasi tipologia di pathos ai sorpassi, dal momento che chi è dietro non ha più bisogno di rischiare una manovra azzardata, ma si limita ad attendere il tratto in cui può aprire l’ala mobile per sverniciare il rivale.

Facendo un salto al Gran Premio d’Australia di poche settimane fa, Max Verstappen e la sua Red Bull aveva avuto una pessima partenza, finendo dietro alle Mercedes di Lewis Hamilton e George Russell. Nel momento in cui sia l’olandese che il sette volte iridato erano con DRS aperto, il figlio di Jos era dovuto restare dietro per tantissimi giri.

Dopo il pit-stop di Russell, Hamilton non ha più avuto il DRS a disposizione, e Verstappen lo ha scavalcato con un delta di velocità di circa 36 km/h. Il dato è imbarazzante, ed è ancor più imbarazzante pensare che la FIA continui ad aggiungere sempre più zone in cui utilizzarlo, nonostante si sappia benissimo che questo dispositivo esalti al massimo le caratteristiche della RB19, già di per sé troppo superiore agli altri.

Il DRS, e questo non è un mistero, sta distruggendo questo sport, assieme a tante altre regole che non hanno senso. Senza l’ala mobile, con ogni probabilità, non ci sarebbe nessun sorpasso, ma è su quello che la FIA deve intervenire, per regalarci nuovamente sfide vere, e non differenze di velocità massima enormi come descritto poco fa.

GP F1 (Ansa Foto)

La sensazione è che questo sport si sia ormai abbandonato a sé stesso e che ci sia realmente poco da fare per cercare di rimetterlo al proprio posto, visto che sotto la guida di Liberty Media e di Stefano Domenicali le cose stanno peggiorando di anno in anno. Ed a rimetterci sono gli appassionati veri.

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