Il mondiale di F1 si svolge secondo un sistema di punteggio ben preciso, di cui oggi vi parleremo. Ecco come si assegnano i punti.
Nella giornata di oggi, vi parleremo di un aspetto molto interessante che riguarda il mondiale di F1, ovvero il sistema di punteggio. Esso è un aspetto fondamentale e che è bene conoscere, anche per situazioni al limite del regolamento, che molti nemmeno possono immaginare per via delle loro complessità.
Tanto per farvi un esempio, in un week-end di gara non sempre vengono assegnati un numero identico di punti. Negli ultimi anni, infatti, c’è la variabile impazzita delle Sprint Race, che sono in grado di spostare gli equilibri in maniera importante, ma non c’è solo questo come aspetto da valutare.
Nelle prossime righe, andremo alla scoperta del sistema di punteggio della F1 moderna, ma faremo anche un confronto con ciò che accadeva in un passato non troppo lontano. Il Circus ha saputo rinnovarsi bene sotto certi aspetti, anche se su altri i dubbi sono presenti ed in numero maggiore rispetto ai punteggi.
La F1 odierna vede l’assegnazioen di parecchi punti in ogni fine settimana, soprattutto quelli in cui è prevista la Sprint Race. Partendo dalle basi, ovvero dai punti che vengono assegnati durante la gara, è bene sottolineare sin da subito che i punti vengono ottenuti dai primi 10 in classifica, con l’aggiunta di un punto addizionale per chi mette a referto il giro più veloce, regola che è stata introdotta nel 2019.
Tuttavia, per ottenerlo è necessario fare il giro veloce e chiudere in zona punti, altrimenti questa prestazione salta del tutto. Il primo in classifica porta a casa 25 punti, mentre il secondo ne ottiene 18, con 15 dati al terzo. Questo sistema è stato introdotto nel 2010, con l’obiettivo di premiare maggiormente il vincitore rispetto al passato, ma anche di dare la possibilità a quante più squadre possibili di competere per entrare in zona punti.
Tornando alla scalata dei punti, il quarto ne ottiene 12, mentre ne vanno 10 al quinto. Sono 8 quelli che porta a casa il sesto, davanti ai 6 del settimo ed ai 4 dell’ottavo. 2 per il nono ed un punticino per il decimo, ma c’è anche da considerare la Sprint Race che, al giorno d’oggi, può fare una bella differenza.
La “garetta” del sabato è entrata in F1 nel 2021, ed in quell’anno i punti andavano solo ai primi tre all’arrivo, con 3 punti al primo, 2 al secondo ed uno al terzo. Dallo scorso anno, invece, il sistema di punteggio per la Sprint Race è stato implementato, aprendo ai primi otto in classifica, partendo da 8 punti per il vincitore, sino ad arrivare ad un punto per l’ottavo.
In questo caso, non è previsto l’addizionale per il giro più veloce. Importante sottolineare che se due piloti o due squadre, alla fine dell’anno, arrivano a parità di punti, in questo sport si considera vincitore o vincitrice chi ha ottenuto un maggior numero di vittorie, e se anche esse sono le stesse, si procede all’analisi dei secondi posti, e via dicendo fino a quando non si trova un punto in cui uno è stato superiore al rivale.
La F1 era ben diversa nel passato, ed anche il sistema di punteggio funzionava in maniera del tutto diversa. Infatti, sino al 2009 venivano assegnati punti solo ai primi 8 in classifica, ed i campionati terminavano con un numero molto più basso di punti accumulati. Questo perché il vincitore non ne portava a casa 25 come oggi, ma solamente 10.
Si trattava di un sistema che non premiava a sufficienza colui che portava a casa la vittoria, visto che c’era un guadagno di soli 2 punti sul secondo. Il terzo ne prendeva 6, per poi scalare via via con 5 al quarto, 4 al quinto, 3 al sesto, 2 al settimo ed uno all’ottavo. I punteggi erano ancor più ridotti nel Circus che andava dal 1991 al 2002, quando i punti andavano solamente ai primi sei.
In passato, c’erano tecniche ancor più strane per quello che riguarda l’assegnazione dei punti, come l’ottenimento degli stessi che avveniva secondo il sistema degli scarti, che andò anche a decidere gli esiti dei titoli mondiali. Quello odierno è forse il migliore in assoluto, perché consente a più piloti di poter dar battaglia per i punti, oltre che premiare in maniera più adeguata colui che vince.
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