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Vettel è nella leggenda della F1: c’è un record che nessuno può portargli via

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Giovanni Messi

Sebastian Vettel ha vinto nel 2010 il suo primo titolo mondiale, quando era giovanisimo. Ecco perché il record è ancora tutto suo.

Una delle stagioni più thriller della storia della F1 è sicuramente quella del 2010, che vide Sebastian Vettel portarsi a casa il titolo mondiale, proprio nel gran finale di Abu Dhabi. Questa pista sorride storicamente alla Red Bull, che anche nel 2021, con Max Verstappen, è salita sul tetto del mondo da queste parti.

Vettel al Gran Premio di Abu Dhabi del 2010 su Red Bull (ANSA)

Vettel divenne così il più giovane campione del mondo della storia, un primato che ancora gli appartiene dopo ben 13 anni e che sarà molto difficile strappargli dalle mani. Pensate che prima di Abu Dhabi, non era mai stato in testa ad un mondiale, ed iniziò a farlo proprio nel momento in cui contava più di tutte le altre volte.

Vettel, ecco a quanti anni vinse il primo titolo

All’età di 23 anni, 4 mesi ed 11 giorni, Sebastian Vettel divenne il più giovane campione del mondo della storia il 14 novembre del 2010, giorno in cui ad Abu Dhabi si decise una delle stagioni più belle di sempre. A contendersi il titolo all’ultima gara c’erano infatti quattro piloti, vale a dire Fernando Alonso su Ferrari, Seb e Mark Webber su Red Bull e Lewis Hamilton su McLaren.

Lo spagnolo era il favorito numero 1, partendo come leader iridato e consapevole del fatto che un secondo posto gli sarebbe bastato per far suo il titolo matematicamente. La Red Bull fu bravissima a sfruttare il fatto di aver due piloti in lotta, e con l’australiano, che era davanti in classifica al compagno di squadra, tese un amo alla Ferrari.

I tecnici del Cavallino abboccarono, ed una sosta molto anticipata portò Alonso a finire dietro alla Renault di Vitaly Petrov, che si era già fermato in regime di Safety Car, entrata a causa dell’incidente al primo giro avvenuto tra la Mercedes di Michael Schumacher e la Force India di Vitantonio Liuzzi.

Vettel dominò così la corsa e si laureò campione del mondo con 256 punti in classifica, battendo Alonso che andò a 252 a causa del mesto settimo posto conquistato a Yas Marina. Nulla da fare, ovviamente, anche per Webber ed Hamilton, i quali dovettero chiudere al terzo e quarto posto.

Proprio in quell’occasione, il nativo di Heppenheim strappò a quello che sarebbe poi diventato Sir Lewis il record di più giovane campione campione del mondo di sempre, e lo fece per una differenza di appena 6 mesi. Da quel momento in poi, Seb aprì un vero e proprio ciclo vincente, aggiudicandosi il titolo mondiale anche nel 2011, nel 2012 e nel 2013, prima che l’era ibrida mettesse le ali alla Mercedes.

Il 2010 resta comunque una delle annate più belle di sempre per la F1, con una lotta aperta a lungo a 5 piloti ed a 3 squadre, cosa che oggi è impossibile visto il piattume a cui siamo costretti da regolamenti assurdi che di certo non aiutano la competizione. Seb fu perfetto nello sfruttare quella possibilità.

Una seconda parte di carriera che ha deluso

Sebastian Vettel ha vinto quattro titoli mondiali con la Red Bull, tutti di fila ed ottenuti tra il 2010 ed il 2013. Questo significa che a 26 anni di età aveva già servito il poker per quanto riguarda gli allori iridati conquistati, un qualcosa che non era mai accaduto a nessuno in passato.

Dopo il deludente 2014 che ha posto fine al suo ciclo vincente, arrivò il tanto agognato passaggio in Ferrari nel 2015, ed il primo anno fu abbastanza soddisfacente, con ben tre vittorie ottenute contro l’armata Mercedes. L’anno della lotta per il titolo sarebbe dovuto essere il 2016, che invece vide il Cavallino non c’entrare neanche una vittoria, né tantomeno una pole position.

Il biennio successivo fu quello in cui si materializzarono le occasioni più importanti, che però vennero gettate al vento. Nel 2017, Seb restò in testa al campionato da Melbourne sino a Monza, ma la tripletta asiatica fu fatale per le sue ambizioni iridate. A Singapore rimase coinvolto nella carambola al via con Kimi Raikkonen e Max Verstappen, per poi pagare i problemi tecnici di Sepang e Suzuka che lo costrinsero a cedere il passo a Lewis Hamilton.

Nel 2018, molte delle responsabilità per il titolo perso furono le sue, visti i gravissimi errori di Hockenheim e Monza su tutti, ma anche tante altre piccole incertezze che pesarono in maniera molto importante. Dopo la vittoria gettata via in una gara di casa che aveva dominato, la carriera di Seb subì un brusco declino, ed anche il confronto interno perso con Charles Leclerc non fece di certo il suo gioco.

Gli ultimi due anni di carriera lo hanno visto correre con l’Aston Martin, che però era impegnata nelle posizioni di rincalzo e non aveva nulla a che vedere con quella che ora ha in mano Fernando Alonso. Il ritiro di Sebastian è stato un gran peccato, perché sarebbe stato molto curioso vederlo al volante su una verdona competitiva, ma un suo futuro rientro non è da escludere.

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