Il congedo straordinario e i permessi 104 hanno subito delle modifiche dopo il DL del 30 giugno 2022 numero 105. L’INPS ne ha chiarito l’applicazione.
Scopriamo quali sono le novità comunicate dall’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale con riferimento ai congedi e permessi 104.
I titolari di Legge 104 e i caregiver possono approfittare di agevolazioni e benefici volti a sostenere l’equilibrio tra vita professionale e vita personale. Per chi ha una disabilità e per coloro che assistono familiari disabili riuscire a conciliare l’attività lavorativa e la cura della salute non è semplice. Lo Stato interviene per cercare di ridurre gli ostacoli proponendo misure come i permessi di tre giorni al mese e il congedo straordinario fino a due anni. Entrambi consentono di assentarsi – anche se per un periodo di tempo differente – dal posto di lavoro percependo comunque la retribuzione.
Una differenza sostanziale è che i permessi possono essere richiesti sia dal lavoratore disabile che dai caregiver mentre i congedi solo dai secondi. Inoltre, mentre la richiesta del permesso non è legata al requisito della convivenza quella del congedo sì. Significa che chi assiste e assistito dovranno necessariamente convivere.
Con riferimento al congedo 104 la novità più rilevante riguarda l’introduzione del convivente di fatto tra i beneficiari. Nello specifico, tale figura viene equiparata al coniuge e all’unione della parte civile. Significa che occupa la prima posizione nell’ordine di priorità che stabilisce la successione parentale nella richiesta del beneficio.
Importante sapere che mentre l’unione civile è ammessa solo tra persone di sesso diverso, la convivenza di fatto ammette anche partner dello stesso sesso. L’accertamento della stabile convivenza viene accertata con la dichiarazione anagrafica.
La citata convivenza, poi, non dovrà essere necessariamente precedente alla domanda di congedo. L’INPS ha chiarito come possa iniziare anche successivamente entro il primo giorno di assenza dal posto di lavoro. Inoltre dovrà durare per l’intera durata del periodo di fruizione del congedo straordinario.
La novità più importante con riferimento ai permessi di tre giorni (fruibili anche ad ore) riguarda l’eliminazione della figura del referente unico. Significa che più caregiver potranno chiedere i permessi per occuparsi dello stesso disabile rispettando il limite dei tre giorni. Altra condizione è l‘alternatività della domanda. Se sono tre i familiari aventi diritto all’agevolazione potranno richiedere un giorno a testa. Giorni che dovranno essere differenti.
Per fruire dei permessi occorrerà presentare al datore di lavoro la domanda completa di dichiarazione della persona con handicap in cui precisa l’intenzione di farsi assistere dal lavoratore che presenta l’istanza.
L’INPS, infine, chiarisce che i giorni di permesso, le ore di riposo in alternativa al congedo parentale e il prolungamento del congedo parentale sono tre benefici non cumulabili. Questo perché sono istituti speciali volti ad uno stesso obiettivo, assistere un familiare con disabilità.
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