I Bonus edilizi per la ristrutturazione del bagno sono vari e permettono di ottenere fantastiche agevolazioni.
Grazie ai Bonus edilizi, i proprietari possono rinnovare e ristrutturare gli immobili, oppure solo una parte di essi, come il bagno.
Non esiste un’unica agevolazione relativa a questo tipo di intervento, perché sono diversi gli incentivi che permettono di effettuare lavori di rifacimento della toilette.
Ciascuno dei benefici ha degli specifici requisiti di accesso e delle soglie di spesa. Vediamo, dunque, quali sono le condizioni stabilite da ognuno di essi e qual è quello più conveniente per la ristrutturazione del bagno.
Un Lettore ha inviato il seguente quesito:
“Salve, ho due vani con gradini. Mia moglie è disabile con Legge 104. Posso usufruire della detrazione al 75%. Grazie.”
Segnaliamo al Lettore che, attualmente, sono diverse le agevolazioni fiscali che consentono di effettuare lavori di ristrutturazione del bagno di casa, senza dover spendere cifre da capogiro. Tutti i Bonus utilizzabili, infatti, danno accesso alle detrazioni IRPEF, tramite la Dichiarazione dei Redditi.
Per poter scegliere il beneficio più adatto alle proprie esigenze, è opportuno specificare quali sono le caratteristiche da possedere e le differenze tra le varie misure. Solo in tal modo, infatti, si potrà optare per il Bonus più appropriato.
La prima misura utilizzabile per il rifacimento del bagno è il Bonus Ristrutturazioni. Si tratta di una detrazione fiscale al 50% per le spese sostenute, da ripartire in 10 quote annuali di pari importo, da recuperare sotto forma di rimborso IRPEF al momento della Dichiarazione dei Redditi.
La normativa, però, stabilisce un limite di spesa. Essa, infatti, non deve superare i 96 mila euro, per gli interventi effettuati entro il 31 dicembre 2024.
Attenzione, perché non tutti i lavori di ristrutturazione del bagno rientrano nel Bonus. Sono consentiti, infatti, solo:
Di conseguenza, la detrazione al 50% si può ottenere solo nel caso di:
Possono richiedere il Bonus Ristrutturazione tutti i proprietari che hanno affrontato i costi per gli interventi edilizi e chiunque vanti un diritto reale sull’immobile.
La documentazione richiesta per l’accesso al beneficio economico è la seguente:
Tali certificazioni dovranno essere inserite nella Dichiarazione dei Redditi e custodite per eventuali controlli.
Fino al 31 dicembre 2025, i contribuenti possono beneficiare del Bonus per l’abbattimento delle barriere architettoniche. Consiste in una detrazione al 75%, valida anche per la ristrutturazione del bagno di casa, se è finalizzata a favorire l’accessibilità dei diversamente abili.
Per esempio, rientrano tra gli interventi ammessi:
Il beneficio al 75% è, in particolare, quello richiesto dal nostro gentile Lettore. Viene fruito sotto forma di detrazione d’imposta, suddivisa in 5 rate annuali di eguale importo.
Segnaliamo al Lettore, tuttavia, che deve rispettare dei tetti di spesa, a seconda della tipologia di immobile. Nel dettaglio:
Come per tutti gli altri Bonus, anche in tal caso, le spese devono tutte risultare da documenti certi e pagate con bonifici parlanti.
Per ulteriori informazioni, consulta il seguente articolo: “Ristrutturazione bagno 2023: c’è un bonus dedicato ai disabili“.
Il Bonus Ristrutturazioni e il Bonus barriere architettoniche possono essere fruiti sono se si ha intenzione di rifare completamente il bagno.
Se, però, sono stati effettuati interventi di ristrutturazione del bagno al 50%, si può richiedere il Bonus Mobili, per l’acquisto di elettrodomestici di classe energetica alta e mobili di arredo. In particolare, la classe energetica deve essere non inferiore alla A per i forni, alla E per lavatrici, lavasciugatrici e lavastoviglie e alla classe F per frigoriferi e congelatori.
Leggi anche: “Bonus mobili, possibile per stanze diverse da quelle ristrutturare? La risposta dell’Agenzia delle Entrate“.
Il contribuente, quindi, può beneficiare della detrazione al 50% per comprare arredamento e elettrodomestici per il bagno (ad esempio, lavatrice, asciugatrice, luci, armadietti).
Anche in tale ipotesi, tuttavia, bisogna rispettare un tetto massimo di spesa. L’agevolazione, infatti, è calcolata su un ammontare totale di 8 mila euro, per il 2023, che diminuirà a 5 mila euro, nel 2024. I richiedenti hanno l’obbligo di conservare tutte le fatture d’acquisto e i bonifici di pagamento.
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