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Comprare auto usate? Ci sono alcune tasse da pagare: vi sveliamo quali

Published by
Chiara Rainis

Scopriamo tutti i passi da compiere quando si decide di vendere un’auto. Quali documenti sono necessari, e quali i costi.

Anche se si ama alla follia la propria auto, ad un certo punto arriva il momento di cambiarla. Se è ancora funzionante, anziché portarla a rottamare, la si può reimmettere sul mercato, mettendola in vendita. Ma come si fa? Solitamente organizzarsi tra privati evitando intermediari è la soluzione migliore, in quanto permette di massimizzare l’importo ottenuto. Diversamente il rivenditore rischia di proporre una cifra inferiore al reale valore del mezzo.

Auto (AdobeStock)

Va detto che muoversi in autonomia, può essere complicato e anche a causa della burocrazia, molte persone si scoraggiano e desistono. Sono infatti diverse le  operazioni da compiere. Nella nostra analisi le spiegheremo.

Vendita auto usata, cosa fare

La prima cosa da fare quando si decide di mettere in vendita la propria auto è stabilire un prezzo, almeno in maniera indicativa. Questo è un aspetto cruciale in quanto è da lì che dipende la buona riuscita della trattativa. Puntare troppo in alto, infatti, rischia di far tramontare l’affare.

Il consiglio è quello di consultare dei siti di valutazione gratuita come AutoScout24. Qui basterà inserire i chilometri percorsi, il modello e l’anno di immatricolazione del veicolo interessato, per scorpirne il valore e il rapporto qualità/prezzo, in modo da posizionarlo nel modo più congruo possibile. Altro fattore da non trascurare è quello che riguarda altre informazioni cardine come la manutenzione ordinaria (revisione e tagliando), il pagamento di tutte le tasse obbligatorie, ed eventuali lavori di ammodernamento.

Occhio, poi al metodo di pagamento. Due sono quelli più sicuri: il bonifico o l’assegno. Se si sceglie il primo, sarà necessario indicare l’IBAN e far inserire nella causale il modello di auto e il numero di targa, così da tenere traccia della transazione. Il secondo deve essere ricevuto prima della consegna sia della vettura, sia dei documenti, così da poter verificare l’effettivo incasso.

Quali sono i documenti necessari

Per quanto concerne la documentazione, bisogna dotarsi di quella necessaria per la volutura, definita più comunemente passaggio di proprietà. A partire dalla carta di identità e il codice fiscale, utili per l’atto di vendita. Quindi il libretto di Circolazione che fornisce informazioni principali dell’auto. E il Certificato di Proprietà, o CdP, fondamentale poiché senza non si può completare il passaggio. Va ricordato che dalla fine del 2015, il quest’ultimo viene rilasciato dal PRA solamente in formato digitale.

Cosa deve presentare invece il futuro proprietario? Pure lui dovrà essere munito di documento d’identità per la verifica delle generalità, di codice fiscale, essenziale per il completamento delle pratiche e per evitare raggiri. E del modulo TT2119 compilato, per aggiornare la carta di circolazione. Questo formulario è reperibile al PRA e in altre agenzie dedicate.

Circa l’atto di vendita, questo può essere espletato in diversi modi. Tramite  dichiarazione unilaterale con firma autenticata del venditore e provvista bollo, sul retro del CdP. Dichiarazione in bollo redatto in forma bilaterale, con firma autenticata del venditore e dell’acquirente. Oppure via atto pubblico in bollo, o attraverso sentenza in copia conforme all’originale.

Quando si opera una cessione bisogna comunicarlo all’ACI e registrare in maniera ufficialìe il passaggio di proprietà, da richiedere entro sessanta giorni dall’autentica della firma. Se non si rispetta questo termine, superati i due mesi, oltre alla somma relativa all’Imposta Provinciale di Trascrizione (IPT), si dovrà versare un tot in più rappresentante la multa per il ritardato pagamento, ovvero il trenta per cento dell’importo dovuto.

Liquidati la vendita e il passaggio di proprietà saranno rilasciati la ricevuta con il codice di accesso al Certificato di Proprietà Digitale, nonché il tagliando di aggiornamento della Carta di Circolazione. A quel punto il processo si potrà dire concluso.

Quali sono i costi da sostenere

Ovviamente questa procedura non è priva di costi. Ecco quanto bisogna tirare fuori per vendere un’auto usata e compiere la voltura. Si comincia con i 16 euro della marca da bollo da allegare sul Certificato di Proprietà come autenticazione della firma. Quindi da 32 a 48 euro si spendono per l’imposta di Bollo per la registrazione al PRA. L’ Imposta Provinciale di Trascrizione o IPT è la spesa più alta da affrontare, partendo da un minimo di 150,81 euro. Il costo finale, però, varia in base alla potenza del veicolo espressa in Kw e alla provincia di residenza. 10,20 euro spettano ai diritti DT. 27 euro sono gli emolumenti ACI e 16 euro servono per l’imposta di bollo per aggiornare la Carta di Circolazione.

In caso ci si rivolga allo Sportello Telematico dell’Automobilista di una delegazione dell’Automobile Club, piuttosto che ad una Agenzia Pratiche Auto, ai costi previsti per legge si aggiungerà la tariffa per il servizio di intermediazione.

Per rispondere ad alcuni dubbi comuni, diciamo che una trattativa tra privati è sempre l’ideale per ragioni economiche, perché come affermato all’inizio, ll rivenditore può essere spinto a giocare al ribasso.

Malgrado possa apparire macchinosa la procedura di vendita, in realtà è abbastanza semplice. Basta avere presenti i documenti da fornire e i costi da affrontare. Per riassumere, la vendita e il passaggio di proprietà si possono definire andati a buon fine una volta emessi il Certificato di Proprietà Digitale e il tagliando di aggiornamento della Carta di Circolazione.

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