Si può essere fortunati e sfortunati allo stesso tempo? Un privilegiato collezionista di Lamborghini si è ritrovato con una delle sue supercar in fiamme.
Vi sono auto che hanno scritto pagine leggendarie dell’industria dell’Automotive. La Countach è tra le sportive biposto più iconiche di sempre, grazie ad uno stile che ha fatto scuola. Per differenziarsi dal design classico delle Ferrari, Ferruccio decise di puntare su una linea estrema per le sue vetture di punta, svelando al grande pubblico la Countach nel 1971.
L’auto lasciò tutti a bocca aperta al Salone di Ginevra. Sembrava essere atterrata dallo spazio. Non si era mai vista una supercar così tagliente. Le linee tese e spigolose facevano al pari con un potenza smisurata. La prima versione della Countach equipaggiava il motore da 3.929 cm³ della Miura. La sigla LP richiamava al posizionamento longitudinale posteriore del propulsore, mentre 400 annunciava la cilindrata.
La firma di Marcello Gandini, designer della Countach, nacque da una idea geniale di Paolo Stanzani. La supercar del toro avrebbe dovuto abbattere record e per farlo fece largo uso della fibra di vetro. Il telaio poteva contare su rigidezza e leggerezza. La top speed dichiarata era di 315 km/h. Proprio come la Miura, l’auto divenne una icona. Comparve in film d’azione e negli anni ’80 spopolò negli Stati Uniti. Frank Sinatra una volta disse: “Acquisti una Ferrari quando vuoi essere qualcuno. Acquisti una Lamborghini quando sei qualcuno”.
La Countach LP400 copre lo 0 a 100 in 5,4 secondi. Una scheggia per l’epoca, non solo sul dritto, ma anche molto divertente nei tratti misti. La supercar era progettata con un modernissimo sistema di pannelli trapezoidali di alluminio. Per il cinquantesimo anniversario del modello, la Lamborghini realizzò una versione ibrida in soli 112 esemplari, come tributo alla denominazione LP112 del primo prototipo griffato Stanzani-Gandini. Tutte vendute a 2.000.000 di euro.
Il successo della Countach proseguì sino al 1990. Nel corso di due decenni fu modificata, a livello componentistico, per rimanere al passo con i tempi. Il nome dell’auto derivava dall’espressione piemontese “contacc!”, come annunciato ai tempi da Gandini, stando per “contagio”, “peste”, ma anche meraviglia. Oggi ci stupisce solo vederla in fiamme su una strada in Giappone.
Non è la prima volta che osserviamo una Lamborghini andare a fuoco. Probabilmente è una delle auto che supercar.fails, la pagina che mette in mostra ogni giorno vetture di lusso ridotte in pezzi, ha postato più volte avvolta tra le fiamme. Non solo la Countach, ma anche la Diablo e le più moderne Murcielago, Aventador e Huracan.
In questo caso, in modo inspiegabile, chi ha scatto la foto ha visto andare in polvere la storica supercar emiliana. La parte posteriore, dove risiede il mitico motore V12, risulta già KO. Le fiamme hanno preso piede, probabilmente, per un falso contatto. Dubitiamo siano state le alte temperature locale, come è accaduto negli Emirati o in altri posti caldissimi, a creare il barbecue. Guardate come è ridotta questa Ferrari.
Il privilegiato collezionista si sarà lasciato stregare dalle caratteristiche portiere che si aprono verso l’alto. Nella descrizione si evince che ne possiede altre due, ma in ogni caso la perdita è ingente. Nel 1974 la Lamborghini Countach LP400 era offerta all’equivalente di 210.000 euro. Oggi sotto il mezzo milione è difficile da trovare, a prescindere dalle condizioni. Vederla ridotta in cenere fa piangere il cuore.
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