Le MotoGP sono i mezzi a due ruote più performanti del pianeta, ed oggi vi porteremo alla scoperta della loro cilindrata. Ecco i dati precisi.
La MotoGP è il top assoluto per ciò che riguarda le corse su due ruote, e questo è valido per tanti aspetti differenti. L’epoca attuale è quella con le moto più prestazionali di sempre, ma va detto che l’interesse è molto calato, con gli organizzatori che se le stanno inventando tutte pur di aumentare l’hype.
Nel 2023 ha debuttato la Sprint Race, che si terrà in ogni fine settimana, anche se ci sono pareri discordanti su questo evento. Infatti, la MotoGP sta perdendo forse il senso stesso del suo essere, ovvero l’aspetto umano che è in grado di fare la differenza sul mezzo tecnico, ma questo è ormai un percorso irreversibile.
Oggi vi parleremo degli straordinari motori che equipaggiano queste moto, che sono molto cambiate negli ultimi vent’anni. Un aspetto che è molto diverso è quello relativo alla cilindrata, che sino al 2001 era di 500 cc, e che oggi ha raggiunto dei livelli inimmaginabili in passato.
La cilindrata delle MotoGP attuali è pari a circa 1000 cc, e questo dato venne raggiunto nell’ormai lontano 2007. Infatti, dal 2002, anno in cui venne cambiata la denominazione della top class, al 2006, si correva con le 800, mentre sino al 2001 le moto erano delle 500, come suggeriva il vecchio nome della categoria.
I cavalli sono oltre 250, anche se i costruttori evitano di diramare i numeri ufficiali per ovvi motivi. Tanto per farvi capire, prenderemo in considerazione i dati che riguardano la Ducati, vale a dire la regina vera e propria del momento attuale delle due ruote, che sta distruggendo ogni record grazie ad un motore che non ha eguali ed una guidabilità che ha superato tutte le altre.
La velocità massima mai raggiunta da una MotoGP l’ha toccata proprio una Ducati, nel 2021 e sul tracciato del Mugello. A farcela è stato Johann Zarco del team Pramac, che ha toccato i 362,4 km/h. Il motore è un 4 tempi a V4 di 90 gradi, con distribuzione desmodromica, con doppio albero a camme in testa e 4 valvole per cilindro, a cui non può mancare il fatto che sia raffreddato a liquido.
Si tratta dell’assoluto stato dell’arte associato al mondo delle due ruote, che in questi ultimi anni è cambiato in modo enorme. Infatti, in passato il motore contava molto più rispetto ad oggi, un discorso simile a quello che può essere fatto per il mondo della F1. Nelle ultime stagioni, infatti, un peso specifico notevole è stato assunto dall’aerodinamica.
La MotoGP di oggi è ben diversa da come la conoscevamo, e potremmo parlare di potenza, di cilindrata e di cavalli sin quando vogliamo, ma la realtà è che oggi è centrale l’aerodinamica. In questo aspetto, è stata la Ducati a fare la differenza, migliorando sensibilmente il modo di affrontare le curve, il trattamento delle gomme, insomma, tutti quegli aspetti in cui era deficitaria in passato.
Il motore resta comunque importante, viste soprattutto le difficoltà della Yamaha che senza potenza ha perso un mondiale lo scorso anno, ma tutti stanno ormai seguendo la strada indicata dalla casa di Borgo Panigale. Il Motomondiale ha scelto una via molto particolare, e sicuramente, ne ha risentito lo spettacolo, perché un’aerodinamica così estrema ha compromesso i sorpassi.
Dal punto di vista tecnologico è però ora un mondo incredibile, con le prestazioni che sono migliorate in modo clamoroso. La Ducati è ad oggi perfetta in tutto, con il motore più potente e la miglior downforce dell’intera griglia, come se fosse la Red Bull delle due ruote. Ed in tal senso, i risultati parlano chiaro.
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